Ngn, Pitruzzella: “Per incentivi si prevedano impegni vincolanti”

Il Presidente Antitrust: “Una politica di aiuti per la banda ultralarga dovrebbe tener conto, così come prevede anche la Commissione Ue, di un quadro di investimenti privati che devono essere credibili”

Pubblicato il 21 Mag 2015

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Per lo sviluppo della banda ultralarga è importante chiedere alle aziende “impegni vincolanti laddove gli investimenti siano legati ad aiuti pubblici”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, intervenuto al convegno Telco per l’Italia organizzato da CorCom sul tema delle reti di nuova generazione.

Pitruzzella, ricordando come la stessa Commissione europea abbia previsto la necessità “che le politiche di aiuti tengano conto di investimenti privati che devono essere credibili”, si è posto sulla stessa linea dell’istituzione europea. Per il presidente dell’Antitrust “si possono chiedere impegni vincolanti che possono essere contenuti in un apposito assetto contrattuale” con conseguenze “in caso di mancato rispetto”.

“La strategia europea per il mercato unico digitale sottolinea che le infrastrutture di rete sono fondamentali per l’economia digitale ha detto il presidente Agcm -. Il punto è come passare dagli obiettivi condivisi a policy concrete che consentano di realizzarli. La commissione Ue ha dimostrato di avere particolarmente fiducia nel mercato, indicando nella concorerenza un driver per l’innovazione, un fattore essenziale per stimolare gli investimenti. Nel nostro paese questo è vero solo parzialmente – ha sottolineato Pitruzzella – l’Italia è arretrata per utilizzo dell’economia digitale e delle reti Nga, e il mercato da solo non è sufficiente in un paese che sconta un’arretratezza e un ritardo nelle reti via cavo”.

“L’economia digitale cresce, quella delle tlc si trova in difficoltà. E’ un paradosso – ha concluso Pitruzzella replicando alle parole di Andrea Rangone -. Occorre una presa di consapevolezza del problema da parte di tutti i soggetti. Il mondo di Internet è fatto anche di forti conflitti, e il compito delle regole è di ricomporre i conflitti. Occorre una presenza regolatoria, e l’impegno regolatori dovrebbe essere soprattutto in chiave euroepea. E’ necessario – ha concluso – favorire l’evoluzione del processo legislativo Ue in questo quadro. Anche l’Antitrust se ne sta occupando, come nel caso di Booking.com ed Expedia: proprio di fronte alla dimensione transnazionale del problema, i casi sono stati affrontati in cooperazione tra le autorità europee, che hanno assunto decisioni uguali e nello stesso momento”.

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