Partnership con Unify per ottimizzare la comunicazione aziendale

Pubblicato il 21 Mag 2015

Ibt Group, con uffici a Klagenfurt e Treviso, esperta in soluzioni integrate di connettività aziendale, annuncia la partnership commerciale con Unify, tra i leader mondiali nel settore del software e dei servizi per le comunicazioni, al fine di offrire, in un’ottica d’integrazione di sistema, nuove e innovative soluzioni di unified communications, cruciali oggi per migliorare la produttività aziendale, ottimizzando tempi e costi.

La presentazione ufficiale della partnership avverrà il 27 maggio, con un evento, aperto agli operatori del settore. Come teatro dell’evento, Unify e Ibt Group hanno scelto H-Farm, la piattaforma digitale che supporta le aziende italiane nella loro trasformazione in ottica digitale.

L’annuncio della partnership segue l’evoluzione strategica intrapresa da Unify oltre un anno fa, che ha portato l’azienda – già nota come Siemens Enterprise Communications – a ridefinire nome, assetto e business plan, ponendosi come obiettivo un forte potenziamento delle soluzioni software e dei servizi, e dando un ruolo sempre più importante nello sviluppo del business al proprio canale, ovvero alle aziende partner sul territorio in grado di seguire le esigenze dei clienti e offrire soluzioni sempre più su misura.

Durante l’evento si parlerà di unificazione delle comunicazioni – per dialogare gratuitamente tra sedi della stessa azienda, ridurre i costi delle chiamate internazionali, operare pienamente anche in mobilità – e delle nuove soluzioni correlate a trend quali il ruolo delle nuove generazioni, l’uso di strumenti diversi in ufficio (smart phone, tablet, social network…), anche “personali”, da parte dei lavoratori, la collaborazione in team virtuali e la connessione pervasiva tra persone e strumenti di lavoro.

Tra le novità che saranno presentate durante l’evento, ci sarà anche Circuit: la prima offerta completa di comunicazione basata sugli ultimi standard open source WebRTC, in grado di fornire comunicazione video e voce di alta qualità da browser, PC, tablet o smartphone. Progettata in collaborazione con frog design, storica azienda specializzata in strategia e design di prodotto – fu grazie a frog che Steve Jobs diede vita al memorabile Apple IIc system – Circuit riunisce tutte le applicazioni fondamentali per la comunicazione in un’unica semplice interfaccia, incluse le funzioni voce, video, condivisione schermo, chat e documenti.

Ilario Vigani, presidente di Ibt Group, spiega: “in qualità di system integrator ci siamo accorti che è in atto una rivoluzione dal basso, ovvero non dettata dai provider di tecnologia, ma dagli utenti stessi che oggi in azienda vogliono comunicare e collaborare con la stessa facilità con cui lo fanno nel privato. Le aziende nei prossimi anni dovranno adattarsi a questa nuova esigenza per essere in grado di rimanere competitive e attrarre i nuovi giovani talenti che richiedono un alto grado di tecnologia nelle aziende in cui sceglieranno di lavorare. Grazie alla nuova partnership commerciale con Unify ci aspettiamo di raddoppiare il giro di affari della business line Ict per un fatturato 2015 atteso di 12 milioni di Euro.

Riccardo Ardemagni, Ad di Unify Italia: “Dopo un’ampia attività di studio sull’impatto della tecnologia sulla vita personale e professionale delle persone, abbiamo sviluppato nuove soluzioni software per unificare le comunicazioni aziendali e creare un nuovo modo di lavorare, capace di generare valore per gli utenti e per le aziende. Contiamo sulla forte sinergia con Ibt Group per far crescere il nostro business in Veneto pensando soprattutto alle esigenze della media impresa che sente il bisogno di migliorare le comunicazioni tra le varie sedi dislocate in diversi Paesi o di permettere ai propri dipendenti, dislocati in varie sedi e dotati di strumenti di comunicazione differenti tra loro, di collaborare con facilità. Basti pensare che, secondo i dati emersi da una recente ricerca condotta da Unify su oltre 300 manager di 25 paesi, il 79% dei dipendenti opera in team virtuali e il 68% di questi team hanno metà dei loro membri dislocati in un’altra sede”.

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