La Commissione europea ha rivisto le norme antitrust in merito alla
vendita dei beni di lusso e ha deciso di permettere ai proprietari
dei grandi marchi di bloccare la distribuzione dei loro prodotti da
parte di venditori online che non possiedono anche un negozio
fisico.
Si tratta di una concessione importante alle aziende del lusso da
parte dell’Ue. Se infatti da un lato Bruxelles è impegnata nella
promozione a livello europeo del commercio elettronico, ancora
confinato per lo più in ambito nazionale e ostacolato da alcune
barriere, come quelle del pagamento, dall’altra parte è venuta
incontro alle esigenze dei grandi marchi che avevano chiesto un
intervento per scoraggiare i cosiddetti free-rider, concorrenti che
beneficiano del marketing condotto dalle aziende del lusso senza
però sobbarcarsene i costi.
Alle critiche dei negozi puramente online come eBay e Amazon e
delle associazioni dei consumatori, che temono che la loro scelta
su Internet si restringa, l’antitrust europeo ha risposto
assicurando che monitorerà lo sviluppo del provvedimento: "La
Commissione vigilerà con particolare attenzione sui mercati
concentrati ai quali i negozi che offrono prezzi scontati, online o
offline, potrebbero non avere accesso”, ha fatto sapere
l’esecutivo Ue.
La European alliance, l’associazione di settore che rappresenta
tre quarti dei marchi globali del lusso, ha accolto soddisfatta la
decisione di Bruxelles come “segno che la Commissione riconosce
l’importanza dell’industria degli articoli di lusso, che dà
lavoro a 800.000 persone, direttamente e indirettamente, in
Europa”.
Al contrario eBay ha protestato contro “l’ennesima iniqua
restrizione” cui devono far fronte le aziende online e ha fatto
sapere che lavorerà con i governi Ue per “denunciare qualunque
tentativo di limitare in modo scorretto le vendite su
Internet”.
Ma il commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia sottolinea che
"Queste regole continueranno a permettere ai consumatori di
comprare beni e servizi al miglior prezzo disponibile ovunque si
trovino nell’Ue e lasceranno che le aziende senza potere di
mercato siano libere di organizzare la loro rete di vendita come
meglio credono”. La nuova normativa entrerà in vigore a giugno,
con un periodo di transizione di un anno, ed è valida per i
prossimi dieci anni.