Sarà attiva dal 1 luglio la nuova procedura di rilascio on line del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) che, consentendo di ottenere con un clic il documento in pdf in tempo reale, consentirà a pubbliche amministrazioni e imprese un risparmio complessivo di oltre 100 milioni di euro per pubbliche amministrazioni e imprese. Caratteristiche, modalità di funzionamento e tempi di avvio della nuova procedura sono stati illustrati in conferenza stampa presso il ministero del Lavoro dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (nella foto), dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, dal presidente dell’Inail, Massimo de Felice, e dal presidente della Commissione nazionale per le Casse Edili, Carlo Triestini, ovvero i rappresentanti dei quattro istituti il cui lavoro congiunto ha portato all’informatizzazione della procedura.
“Grazie alla nuova procedura, che sarà operativa a partire dal prossimo 1 luglio, basterà un semplice clic per ottenere, in tempo reale, una certificazione di regolarità contributiva che, peraltro, avrà una validità di 120 giorni e potrà essere utilizzata per ogni finalità richiesta dalla legge (erogazione di sovvenzioni, contributi ecc., nell’ambito delle procedure di appalto e nei lavori privati dell’edilizia, rilascio attestazione Soa) senza bisogno di richiederne ogni volta una nuova”, si legge nella nota diffusa dal ministero, “sarà inoltre possibile utilizzare un Durc ancora valido, sebbene richiesto da altri soggetti, scaricabile liberamente da internet.
“All’attività comune degli enti coinvolti ha fatto seguito un periodo di sperimentazione del nuovo sistema informatico”, è stato spiegato in conferenza stampa, “al fine di garantirne la massima affidabilità, i test proseguiranno sino alla entrata in vigore del decreto che regolamenta il Durc online, la cui pubblicazione è prevista per i primi giorni di giugno”. Dalla pubblicazione in Gazzetta occorrono poi 30 giorni per l’effettiva entrata in vigore.
“I vantaggi della nuova procedura saranno numerosi” – prosegue la nota del ministero – ad oggi, una impresa regolare sotto il profilo contributivo sa di dover attendere anche 1 mese per ottenere un certificato che dimostri la regolarità della propria posizione, attraverso una procedura talvolta complessa che, non a caso, è spesso delegata ad intermediari”.
“Da luglio le imprese potranno accedere all’archivio degli Istituti e delle Casse edili per ottenere un Durc in formato pdf in tempo reale da stampare in azienda”, spiega la nota, “qualora siano riscontrate carenze contributive, entro 72 ore verranno comunicate all’interessato le cause dell’irregolarità e saranno poi sufficienti pochissimi giorni per regolarizzare la propria posizione ed ottenere il certificato”.
I risparmi annui stimati sono pari a circa 80 milioni di euro per le pubbliche amministrazioni, grazie ai risparmi sull’utilizzo del personale adibito a tale attività ed ai minori tempi di gestione degli appalti e dei pagamenti, e a oltre 25 milioni di euro per le aziende, che, oltre a non dover utilizzare personale per le pratiche di rilascio, non dovranno rivolgersi più a intermediari. La stima di oltre 100 milioni di euro di risparmi è, secondo Poletti, “molto, molto cauta”.
“E’ una stima prudenziale, secondo me il risparmio sarà maggiore”, ha aggiunto il ministro, sottolineando come il provvedimento “consente di risparmiare tempo e denaro e dà più certezza e semplicità; è giusto che il problema della semplicità lo risolva l’amministrazione e non il cittadino”.
Soddisfatto dell’iniziativa anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri, che ha ricordato l’importanza del Durc visto che in media ogni anno ne sono rilasciati oltre 5 mln e 200 mila e “nei primi tre mesi di quest’anno ne sono stati già rilasciati due milioni”. E per il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, “si tratta di un grande progetto di impatto tecnologico con l’integrazione delle banche dati degli enti”.
Un monito è arrivato dai consulenti del lavoro. “Quando si parla di snellire gli adempimenti in materia di lavoro i consulenti del lavoro non possono che essere d’accordo. Bisogna stare attenti, però, che di vera semplificazione si tratti e non di un boomerang che a regime potrebbe complicare le cose più di prima”. Così Vincenzo Silvestri, vicepresidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro ha commentato la nuova procedura di rilascio on-line del Durc. “Fatta salva la buona volontà, il rischio è”, ha spiegato Silvestri, “che l’ente pubblico richieda direttamente il durc online all’ Inps e l’azienda interessata si veda accendere il semaforo rosso senza comprenderne il motivo”.