FUSIONE

Charter compra Time Warner Cable: nasce un nuovo colosso tv in Usa

Operazione da 55 miliardi di dollari. Il nuovo gigante raggiungerà 23,9 milioni di clienti in 41 stati americani. Una potenza seconda solo a Comcast con i suoi 27 milioni di utenti

Pubblicato il 26 Mag 2015

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Adesso è ufficiale: Charter Communications, uno dei quattro giganti statunitensi del settore della tv via cavo, del web ad alta velocità e della telefonia ha raggiunto un accordo per l’acquisto di Time Warner Cable, secondo operatore via cavo americano dopo Comcast. Un’operazione in contante e azioni da 55 miliardi di dollari, ovvero 78,7 miliardi inclusa l’assunzione di debito.

Come si legge in una nota, l’offerta vale 195,71 dollari per azione, un premio del 14% rispetto all’ultima chiusura di Twc a Wall Street. John Malone, che tramite la sua Liberty Media è il maggiore azionista di Charter, è dunque riuscito a mettere le mani sulla società a cui puntava da due anni.

Nell’ambito dell’accordo, che arriva meno di un mese dopo il fallimento della fusione tra Twc e Comcast (il leader del settore aveva offerto 45,2 miliardi, ma è stato fermato dalle autorità antitrust), Bright House Networks, più piccola società del settore via cavo, è rilevata per 10,4 miliardi e confluisce all’interno della nuova società nata dall’unione tra Charter e Time Warner Cable.

Come si legge ancora nella nota, Charter pagherà circa 100 dollari per azione in contante e la parte restante in proprie azioni. Gli azionisti potranno in alternativa scegliere di ricevere 115 dollari per azione in contante e la parte restante in azioni.

Liberty Broadband Corporation contribuirà a finanziare l’operazione comprando, alla chiusura dell’accordo con Twc, 4,3 miliardi di dollari di azioni di nuova emissione della società nata dalla fusione. Inoltre, alla chiusura dell’accordo su Bright House, acquisterà anche altri 700 milioni di dollari di titoli di nuova emissione. Il totale è dunque di 5 miliardi di dollari.

Dalla fusione di Charter, Twc e Bright House nascerà un colosso con 23,9 milioni di clienti e presenza in 41 stati americani, ovvero una potenza seconda solo a Comcast, che conta 27 milioni di utenti via cavo. Malone e Charter, che conta 5,9 milioni di abbonati residenziali in oltre 25 stati americani, scommettono dunque sul fatto che la fusione consentirà alla società di navigare più facilmente nelle acque, non sempre calme, del mercato delle telecomunicazioni.

Le tre società “inglobano l’innovazione del settore” e “saranno in grado di aumentare la competizione del comparto introducendo nuove strutture più veloci e prodotti innovativi a prezzi altamente competitivi”, ha detto Tom Rutledge, amministratore delegato di Charter Communications. Il manager resterà alla guida della nuova società.

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