Non è in atto alcun conflitto con Telecom attraverso Enel sulla rete per la banda ultralarga. Ed Enel non è una pistola che minaccia l’operatore, ma un aiuto. E’ questo il senso dell’intervento di Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, in un’intervista a Radio24. “E’ una lettura sbagliata su Enel – ha detto – perché Enel non è una pistola, e il fatto che metta il suo piano a disposizione degli operatori è un aiuto. Poter usare i cavidotti Enel abbatte i costi e alza gli obiettivi della rete”. La rete per la banda ultralarga “la fanno tutti gli operatori privati – ha sottolineato – Enel è un facilitatore, non un soggetto in competizione con gli operatori”. Di questi temi il sottosegretario aveva parlato nei giorni scorsi in un’intervista con CorCom durante Telco per l’Italia.
Rispetto ai tempi per la realizzazione del Piano, Giacomelli ha detto che “i tempi li dà l’Europa, che ha fissato il 2020. Se concludessimo tutta l’Italia entro il 2022 – ha aggiunto – saremmo molto contenti”.
“Il pubblico, nei confronti dell’infrastruttura, ha più libertà rispetto al privato: deve considerare l’interesse per il complesso del Paese”, ha spiegato Giacomelli, che torna sulla privatizzazione di Telecom: “Fu fatta male – aggiunge – mettere lo sviluppo di un’infrastruttura strategica in mano a un privato è concettualmente un errore”.
Quanto al decreto Comunicazioni, Giacomelli ha annunciato che sarà varato la prossima settimana: “Le risorse saranno molte – ha detto – 7 miliardi di soldi pubblici per la rete. Ora tocca agli operatori fare la loro parte, non hanno più alibi.
Sull’agenda Digitale il sottosegretario ha detto che il progetto “riparte”, “oggettivamente è una sfida difficile – ha aggiunto – ma siamo convinti di poterla vincere”.
Infine Netflix: “Arriverà e arriveranno gli altri – ha concluso Giacomelli – Netflix non è un paradigma, il futuro arriverà comunque. Tocca a noi decidere se farci travolgere”.
Per quanto riguarda il dossier sugli uffici postali secondo il sottosegretario “sulla chiusura non servono iniziative rituali: oggi ho raccolto le preoccupazioni costruttive di Anci e intendo promuovere rapidamente un confronto con Poste, Regioni e Comuni per capire se gli incontri in corso abbiano effettivamente come oggetto principale la rimodulazione dei servizi e la possibilità di soluzioni condivise alternative alla chiusura”.