Standard & Poor’s ha tagliato la nota di merito sul debito a lungo termine di Vodafone a Bbb+ da A-, ma assegnando comunque un giudizio stabile per l’outlook. L’abbassamento del rating del debito di Vodafone si deve, spiegano gli analisti, a un ritorno alla crescita più lento del previsto da parte del gruppo britannico e alle nuove spese in vista per il secondo maggiore operatore mobile del mondo per assicurarsi nuove licenze per lo spettro.
La scorsa settimana Vodafone ha anche fatto sapere che, pur se le entrate annuali dai servizi sono tornate a una timida crescita (+0,1%) per la prima volta da tre anni, gli utili per l’anno in corso si assesteranno tra 11,5 miliardi e 12 miliardi di sterline, contro gli 11,9 miliardi stimati dagli analisti di Bloomberg.
Il “downgrade” che arriva oggi da S&P, si legge nella nota dell’agenzia di rating, “riflette la nostra opinione che Vodafone si trovi attualmente a fronteggiare difficili condizioni di business sui mercati fondamentali, per via dell’intensificarsi della concorrenza” e del consolidamento in Uk, che renderà Vodafone solo il terzo maggior operatore sul mercato britannico. S&P ha indicato anche che il trend verso la convergenza fisso-mobile potrebbe mettere Vodafone in una posizione di svantaggio competitivo.
Vodafone ha già visto il suo rating abbassato a Bbb1, con outlook stabile, da parte di Moody’s e all’equivalente Bbb+ da Fitch: le due agenzie hanno tagliato il giudizio sul gruppo britannico l’anno scorso dopo che l’azienda delle Tlc ha annunciato che avrebbe sborsato 7,2 miliardi di euro per comprare l’operatore del cavo spagnolo Ono e 7,7 miliardi per l’acquisto di Kabel Deutschland.