Il gruppo delle telecomunicazioni brasiliano Oi ha fnalizzato la cessione ad Altice della partecipazione posseduta in PT Portugal.
Il consiglio di amministrazione dell’operatore brasiliano Oi aveva approvato a dicembre dell’anno scorso la vendita di Portugal Telecom al gruppo lussemburghese Altice che fa capo all’uomo d’affari franco-israeliano Patrick Drahi. L’operazione include anche le attività in Ungheria di Oi.
Altice ha pagato un importo complessivo di 5,789 miliardi di euro, di cui 4,92 miliardi sono stati ricevuti in contanti e 869 milioni di euro sono stati usati per pagare immediatamente i debiti di PT Portogallo. Il prezzo finale è soggetto ad eventuali rettifiche post perfezionamento, da determinare nei prossimi mesi.
Per la compagnia brasiliana la vendita rappresenta un modo per ridurre il debito e acquisire risorse da investire nel consolidamento in corso sul mercato delle Tlc brasiliano, il più grande del Sud America, rinunciando alle sue ambizioni di diventare un operatore di telecomunicazoni attivo sulle due sponde dell’Atlantico.
Oi aveva acquisito Portugal Telecom nel 2013 creando un operatore mobile con 100 milioni di clienti capace di competere con Telefonica e America Movil. A luglio dell’anno scorso, tuttavia, le due aziende hanno rinegoziato la transazione per dare a Portugal Telecom una quota più piccola della nuova entità dopo la notizia del default della Rioforte Investments, parte del Grupo Espirito Santo, che non ha rimborsato a Portugal Telecom un debito di 847 milioni di euro.
Per Altice si tratta di un rafforzamento della sua aggressiva strategia di espansione, che l’ha già vista acquisire l’anno scorso, tramite la controllata Numericable, l’operatore mobile francese Sfr, mentre ad aprile ha comprato una quota del 70% nell’azienda del cavo Usa Suddenlink per 8,2 miliardi di euro.
I regolatori dell’Ue hanno dato ad aprile il disco verde all’acquisto da parte di Altice delle attività portoghesi di Grupo Oi solo a condizione che la multinazionale lussemburghese venda le sue attuali attività in Portogallo.
L’Antitrust europeo ha spiegato che tali condizioni si sono rese necessarie per alleviare i timori di una riduzione della concorrenza sul mercato delle telecomunicazioni fisse, col conseguente possibile aumento dei prezzi finali.
Altice ha due sussidiarie in Portogallo, Cabovisao e Oni (la prima offre pay-Tv, Internet e telefonia fissa per i clienti residenziali, l’altra opera sul segmento business): ha acconsentito a vendere entrambe.