Il mercato dell’automotive sta vivendo un periodo d’innovazione, grazie ai big delle società d’informatica come Google ed Apple, dietro le quali stanno arrivando ora le tradizionali case automobilistiche come Audi, Volkswagen e da poco anche FCA (Fiat Chrysler Automobiles).
Tra le due, Google è quella che più si sta impegnando a costruire questi prototipi ed ha annunciato che, già da quest’estate, inizierà i primi test sulle strade della California, a cui da poco sembrerebbe essersi aggiunta anche la Virginia del Nord insieme con il Michigan, la Florida, Washington D.C. ed il Nevada. I nuovi “pod” saranno venticinque e non supereranno i 40 km/h, avranno sempre un pilota a bordo che potrà intervenire in caso di emergenza, agendo su volante acceleratore e freno.
Anche Apple sembra molto interessata a produrre una sua Apple Car, molte indiscrezioni parlano sempre di più di un’automobile elettrica, su cui sarebbero impegnate qualche centinaio di persone sotto il comando del vicepresidente Steve Zadesky, manager proveniente da Ford.
Le prime avvisaglie sul web ci sono state con la pubblicazione dei documenti riguardanti la denuncia (ma sembra che stiano già raggiungendo un accordo) che A123 System, società che produce batterie per auto, ha fatto verso Apple per avergli “soffiato” alcuni ingegneri chiave nel campo delle batterie. Un’ulteriore prova è stata l’acquisizione, da parte della Mela, di Coherent Navigation, società fondata nel 2008, che produce sistemi di navigazione con una precisione di errore di soli 3/5 metri.
Ma molto probabilmente, la realtà è che né Google né Apple costruiranno da sole le auto, mentre sembra sempre più plausibile che siano solo interessati a progettare la navigazione ed il sistema che le comanderà, anche sotto questo aspetto si potrebbe vedere la recente visita che Marchionne ha fatto sia a Google che ad Apple. I problemi che si pongono, nel momento che un’auto inizia a guidarsi da sola, sono nuovi e soprattutto inesplorati, quello che però pare sorgere sin da subito è il fatto se queste auto siano sicure.
Da quanto fatto trapelare, sembrerebbe che negli anni in cui Google ha fatto alcuni esperimenti, queste auto siano risultate molto sicure e che ci sono stati solo undici incidenti, la cui colpa non è mai stata delle Google Cars. Se, infine, consideriamo che da una recente analisi della Juniper Research, le connected cars, entro il 2019, rappresenteranno 20% del mercato globale, si capisce come il settore automotive sia sempre più in fermento.
Nel presente, i due big dell’informatica, grazie ad Apple CarPlay e Android Auto, sono al lavoro anche su quello che possono già offrire all’utente, attraverso la proiezione su schermo touch di applicazioni per android come Google Maps, Google Now ed anche Apple CarPlay, dal canto suo, con le app dell’iPhone come Messages, Maps, Music.
Da questo cambiamento sta nascendo anche un nuovo aspetto etico, in quanto, come hanno spiegato gli ingegneri di Google, quando queste auto si troveranno in uno scenario futuro su strada, dovranno prendere delle decisioni, facendo scelte verso il male minore, per esempio, in caso d’incidente. La sfida è grande, come lo sarà il business e non si dovrà aspettare neanche tanto, visto che sia Google che Apple intendono iniziare a vendere per il 2020 e con questi tempi ristretti, coloro che nei prossimi anni prenderanno la patente, guideranno (o no) in maniera molto diversa da quella a cui eravamo abituati.