IL TUNNEL

Conto alla rovescia per il Gottardo, il tunnel “super-tecnologico”

Il traforo dei record entra ormai nella fase dei test. Hi-tech super sofisticato per la sicurezza di 57 km dove si viaggerà fino a 250 km orari. Ad Expo 2015 la consigliera federale elvetica Doris Leuthard parla con il CorCom dell’impatto per l’Italia

Pubblicato il 08 Giu 2015

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Dopo 152 km di scavi, necessari per realizzare le due canne da 57 km l’una che lo rendono il più lungo tunnel ferroviario del mondo e le gallerie trasversali di collegamento, una ogni 325 metri, e dopo 12 miliardi di franchi, è incominciato il countdown per l’entrata in esercizio del traforo di base del Gottardo. Ad accendere il contatore è stata lunedì a Milano all’Expo la consigliera federale elvetica Doris Leuthard. Ai primi li giugno del 2016 ci sarà la corsa inaugurale, anche se l’esercizio vero e proprio incomincerà solo a fine 2016. In mezzo, ci sarà una fase di test che prevede la bellezza di 10 mila treni in un anno, una trentina al giorno, che faranno attraversamenti di prova del tunnel, dove i treni merci correranno fino ad una punta di 160 Kmh e quelli passeggeri fino a 250 km/h.

Obiettivo: ridurre la percorrenza dell’attraversamento della svizzera, da Basilea a Lugano, di 45 minuti, e “spostare” dalla strada alla rotaia 600 mila del milione e 600 mila Tir che per la fine del decennio sarebbero altrimenti passati sull’asse autostradale. Un’opera ciclopica che, spiega la “ministra” svizzera al Cor.Com, “costa 12 miliardi di franchi cui se ne aggiungeranno altri 4 circa, per il tunnel non ancora concluso del Monte Ceneri, lungo più di 15 km, che permetterà di ridurre il collegamento Locarno – Lugano da 55 a 22 minuti”. I vantaggi non saranno solo velocistici: grazie alla pendenza quasi annullata, passeranno treni fino a 750 metri e anche fino a 4000 tonnellate: una svolta nel trasporto europeo tra Germania, Svizzera e italia.

Un simile asse, progettato per arrivare a far correre fino a due treni passeggeri e cinque merci in un’ora, spiegano all’Ufficio Federale dei Trasporti, ha richiesto un investimento hi-tech senza precedenti per assicurare frequenze e sicurezza. Un primo elemento è l’adozione del sistema di controllo europeo ECTS Livello 2, lo stesso adottato sulle linee ad alta velocità come la Tav, per la quale sono in corso gli adattamenti delle locomotive che riceveranno i segnali in cabina, attraverso la rete mobile dedicata GSM-R. Nell’ambito del Consorzio tecnologico Transtech, Alcatel-Lucent Svizzera ha fornito il coordinamento della parte comunicazione e controllo, Commscope ha fornito un sistema in grado di integrare GSM-R a 900 e 1800 MHz, Umts e radio PMR a 400 MHz. La stessa Alcatel-Lucent (anche con lo spinoff Enterprise), in consorzio con Thales, ha fornito il sistema di comunicazione voce e dati di cantiere e d’esercizio , comprensiva di una rete ottica WDM. Siemens a sua volta ha realizzato il cardine del sistema di controllo, con due Tunnel Control Systems (TCS) LP60 ridondati che sovrintendono attraverso 70 mila punti di i/o all’alimentazione elettrica, alla ventilazione e condizionamento, alla rete dati, ai dispositivi in movimento e al controllo di edifici e infrastrutture. ABB ha fornito pannelli elettrici e protezioni in grado di resistere alle gravose condizioni di funzionamento.

Questo enorme investimento, che si affianca a quello della galleria del Loetschberg lunga 34,5 km (4,3 miliardi FFS i costi) e aperta nel 2007, modificherà anche gli assetti del trasporto, soprattutto merci, da e verso l’Italia. “L’obiettivo è spostare traffico verso la ferrovia e toglierlo dalla strada”, conferma Loris Leuthard. Con l’Itralia la collaborazione è di antica data, se un secolo fa fu il nostro paese a concorrere alla realizzazione del tunnel del Gottardo, ora le parti si invertono: “abbiamo contributo all’ammodernamento di alcuni opunti della linea e dei terminali per l’interscambio strada – ferro”, dice la consigliera federale al Cor.Com. Ben 120 milioni sono così andati per opere sulla linea Luino-Gallarate, poco considerata in Italia, ma strategica per la Svizzera e altri 60 milioni sono per il terminale merci a Gallarate. Certo, gli Svizzeri avrebbero tutti i motivi per temere ritardi da parte italiana, che sarebbero uno spiacevole imbuto su questa linea europea tra Rotterdam e Genova. La cattiva figura dello stallo della parte italiana della Arcisate-Stabio non depone a favore, “ma penso che ce la faremo: il problema è italiano, per la nota questione dello smaltimento del terreno con arsenico, ma vediamo un forte impegno da parte italiana, della Regione. Del resto, vede: anche per l’Expo c’erano i pessimisti che dicevano che non ce l’avreste fatta, eppure, eccolo qui e mi sembra anche bello”.

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