SCENARI

Cloud, quale “modello” scegliere? Idc scommette sull’ibrido

Il 65% delle aziende dichiara di voler adottare sistemi “misti”. Secondo Pacific Crest Securities i cambiamenti dei prossimi due anni saranno dirompenti

Pubblicato il 09 Giu 2015

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La nuvola sta arrivando (anzi, per molti è già arrivata) ma quale bisogna scegliere? Quali aspetti permettono di capire la scelta giusta e quali tendenze di mercato vanno valutate come positive? Se si manca infatti l’onda lunga di uno sviluppo di mercato, non si capisce l’evoluzione dei prezzi e quindi la rivalutazione (o la svalutazione) di investimenti e possibili strategie.

La vita al tempo del cloud può essere complicata. Pacific Crest Securities ha cercato di fare una analisi che permetta di capire in quale direzione sta andando il mercato. Partendo da dati rilasciati da IDC, la quale sostiene che nel 2016 il 65% delle aziende avranno sposato l’idea di sviluppare un tipo di cloud ibrido.

Secondo Pacific Crest Securities infatti nei prossimi due anni i cambiamenti introdotti dal cloud saranno superiori a quelli dei dieci anni di vita precedenti di questa tecnologia. Arriva quindi un “punto di svolta”, un “tipping point” come lo chiamano gli anglosassoni. A dare una mano in questo senso è la lunga fila di tecnologie e investimenti fatti dai big nel segmento del cloud ibrido: Pacific Crest Securities fa alcuni nomi tra i quali Microsoft, Rackspace Hosting, Equinix, QTS Realty Trust, Cogent Communications Holdings e GTT Communications. Altre aziende utilizzano sistemi cloud ibridi per sviluppare prodotti e servizi per il mercato: Hewlett-Packard e NetApp, ad esempio.

Dietro il cloud c’è una tematica di infrastrutture critiche per il trasporto dei dati, per la connettività, e la gestione degli investimenti anche immobiliari per quanto riguarda lo spazio fisico in cui devono essere posizionati i datacenter. Chi sviluppa cloud ibrido e fa investimenti in queste aree vedrà dei ritorno di investimento forte, secondo Pacific Crest Securities. In particolare gli analisti finanziari vedono posizionati bene Equinix, Rackspace e QTS per quanto riguarda la gestione delle nuvole, mentre Cogent e GTT sono tra i migliori per quanto riguarda gli investimenti in ambito connettività.

La spesa per i servizi cloud pubblici nei prossimi anni secondo IDC crescerà del 22,4% all’anno per arrivare a 127,5 miliardi di dollari nel 2018. Nel 2016 IDC si aspetta di veder crescere significativamente la presenza di progetti cloud nella maggioranza delle aziende. Questo implica anche la trasformazione radicale nel ruolo del Chief Information Officer aziendale, che deve essere coinvolto nelle modalità di realizzazione di queste nuvole ibride, nella scelta del singolo o più vendor di tecnologia che verranno impiegati. In questo Pacific Crest Securities vede un ottimo posizionamento di Microsoft, che ha scapito di concorrenti che hanno perso il momento di picco nell’innovazione di mercato come VMware, controllata del gruppo EMC, stanno realizzando le migliori tecnologie presenti in questo momento sia per lo sviluppo dei sistemi cloud ibridi che per l’integrazione e la migrazione di altri servizi cloud di vendor differenti.

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