L’informazione è sempre più online anche se la regina delle news rimane la televisione, ma gli italiani più di altri si dicono disposti a pagare per le news sul web e stanno abbandonando il pc per approdare sempre più spesso allo smartphone e al tablet. E’ uno degli aspetti che emerge dall’indagine conoscitiva “Informazione e internet in Italia. Modelli di business, consumi, professioni” condotta dell’Agcom che verrà presentata il porssimo 16 giugno al Senato.
Lo studio, realizzato mettendo sotto la lente l’intero sistema dell’informazione nazionale e confrontandolo con i dati di molti paesi europei e mondiali, grazie al contributo del Reuters Institute for the Study of Journalism presso la University of Oxford, ribadisce la centralità del mezzo televisivo come quello più usato per informarsi da tutte le categorie sociali e fasce d’eta. Addirittura, in Italia, gli utenti Internet mostrano un legame con la Tv più forte rispetto al campione allargato ad altri paesi (84% vs. 80%). Il confronto tra mezzi di comunicazione tradizionali e mezzi online mostra ancora la forza informativa dei primi. L’84% degli italiani indica la televisione tra i mezzi di comunicazione più utilizzati per informarsi; il 50% utilizza anche i giornali tradizionali, mentre una percentuale minore, il 31%, indica la radio.
Come è lecito aspettarsi, tra gli utenti Internet, il secondo mezzo di comunicazione per importanza è proprio il web; tale preferenza tra il 58% degli Stati Uniti al 61% dell’Italia. La fruizione di notizie tramite Internet è meno diffusa tra la popolazione complessiva e come mezzo di informazione si colloca al terzo posto, preceduto dalla lettura di quotidiani.
In generale, l’utilizzo di Internet come mezzo per reperire informazioni appare molto importante in Italia, in maniera simile a quanto avviene negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Considerando che questi ultimi due Paesi presentano una maggiore penetrazione degli utenti di Internet, “si può sicuramente argomentare – si legge nella ricerca – che il web rappresenta oggi in Italia uno strumento fondamentale ai fini della tutela del pluralismo”.
Rimane il pc il principale dispositivo utilizzato per fruire le informazioni online, al secondo posto ci sono i device mobili, costituiti per il 98% dagli smartphone e per la parte residuale da altri telefoni cellulari. Secondo i dati a disposizione dell’Autorità, la tendenza in atto evidenzia una continua riduzione dell’uso dei pc come primario mezzo di accesso alle notizie online, a vantaggio di un ulteriore diffusione di mezzi di comunicazione mobili (smartphone e tablet); dal 2013 al 2014 il pc, a livello mondiale, ha visto ridurre la penetrazione, come strumento di accesso, di ben 23 punti percentuali, a fronte di una crescita di smartphone e i tablet dell’11%.
Infine, secondo i dati raccolti dall’indagine, gli italiani sono quelli che mostrano una più elevata propensione a pagare per l’accesso alle notizie sul web: il 58% di quelli che hanno pagato per usufruire di notizie in rete nell’ultimo anno, ha effettuato un pagamento una tantum, mentre il 52% dichiara di aver sottoscritto un abbonamento; essendo le due risposte non mutualmente esclusive, una parte di utenti ha pagato sia per usufruire di un singolo contenuto, sia per sottoscrivere abbonamenti