LA SVOLTA

Net neutrality, negli Usa inizia la new era: la Corte Usa “boccia” le telco

Il tribunale d’appello del Distretto di Columbia ha respinto la richiesta degli operatori che chiedevano lo slittamento delle nuove regole in vigore da oggi. Ma AT&T e gli altri non si arrendono: “Riusciremo a imporci”. Soddisfazione della Fcc: “Corsie preferenziali e blocchi appartegono al passato”

Pubblicato il 12 Giu 2015

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La Corte d’appello del Distretto di Columbia si schiera con l’amministrazione Obama sulla net neutrality. Il tribunale ha infatti respinto la richiesta di slittamento dell’entrata in vigore delle norme avanzata dagli operatori di Tlc. A partire da oggi il provvedimento varato a febbraio diventerà realtà: norme fortissime, a tutela dei cittadini, che stabiliscono come l’accesso alla banda larga sia una public utility e quindi non discriminabile da parte delle telco in termini di velocità.

La Corte ha rifiutato di sospendere il regolamento affermando che i richiedenti non hanno dimostrato in maniera stringente che avrebbero subito danni irreparabili dall’applicazione delle regole.

La decisione della Corte d’appello è stata accolta con soddisfazione dalla Fcc. È una buona giornata per i consumatori e per chi innova – ha detto il presidente della Federal Communication Commission, Tom Wheeler – Corsie preferenziali, blocchi e altri tentativi di mettersi fra i consumatori e internet sono ora cosa del passato. A partire da venerdì, ci sarà un arbitro in campo per assicurare una rete veloce, aperta e leale.” Soddisfatti anche altri colossi della Silicon Valley, quali Netflix che aveva messo in guardia la Casa Bianca, precisando che le compagnie telefoniche hanno il potere e gli incentivi economici per distorcere la rete.

Di tutt’altro avviso la National Cable & Telecoms Association, la lobby delle società di telecomunicazione, si dice però “fiduciosa del fatto che alla fine riuscirà a imporsi”. Nonostante la sconfitta nella battaglia, la guerra probabilmente andrà avanti con colossi come At&t e Verizon che non sembrano intenzionati a mollare.

Le compagnie telefoniche negano di bloccare o rallentare il traffico in rete e ritengono che le nuove norme avranno un impatto immediato limitato, se non quello di frenare gli investimenti nelle infrastrutture a banda larga.

I colossi delle telecomunicazioni si sono da subito opposti alle norme, mettendo in evidenza come la Fcc non abbia l’autorità per riclassificare i servizi a banda larga.

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