L’innovazione è la chiave per la digitalizzazione. Non lo dice l’ultimo guru statunitense del business, o qualche mago della Silicon Valley, ma la cinese Huawei. Che sottolinea: “Per potervi aiutare ad accelerare i processi di digitalizzazione, dovete innovare, innovare, innovare”. Magari con alleanze strategiche, come quella annunciata tra Huawei e il colosso delle tlc Vodafone.
È passata molta acqua sotto i ponti dallo stereotipo dell’azienda cinese che copia e non innova. E anche dall’azienda “spiona di stato”, che (dicevano i consulenti statunitensi) ha le tecnologie “bacate” e al servizio del partito. “Non foss’altro – si lascia scappare un dirigente europeo dell’azienda – perché poi abbiamo visto veramente con Snowden e Wikileaks chi spia chi”.
Adesso, siamo nella fase in cui il business accelera. E, se non lo fa, sono problemi. Problemi per le aziende e i consumatori che non riescono a far crescere il mercato tecnologico. E Huawei, che ha ben chiari i fondamentali del libro mercato e il ruolo del fornitore di tecnologie, sottolinea il suo pensiero tramite il Chief strategy marketing officer William Xu: “L’Europa deve sviluppare un ecosistema industriale basato sull’innovazione che permetta di accelerare la velocità della digitalizzazione in questo continente”.
Nel corso della terza edizione dello Europe Innovation Day in corso in queste ore a Monaco di Baviera, il tema centrale è come far decollare i punti chiave della nuova economia digitale: Industry 4.0, smart city, wearable tech, Internet of Things. I temi saranno anche sempre quelli, ma gli europei sembrano cattivi studenti, dei veri e propri ripetenti che proprio non ne vogliono sapere di imparare e soprattutto mettere a frutto la lezione.
“Huawei – dice Xu – può aiutare l’Europa ad accelerare la digitalizzazione nelle aree chiave degli equipaggiamenti per le infrastrutture e delle applicazioni. E noi stiamo lavorando strettamente con clienti, partner e centri di ricerca per portare ancora più innovazione”. La strategia di Huawei può essere definita la strategia “1-2-1”: “La prima 1 – dice Xu – si riferisce ad avere una piattaforma unificata per la Internet of Things. Il 2 si riferisce ai due modi di accesso, via cavo o wireless, attraverso sistemi di switch, WiFi industriale ed LTE. L’ultimo 1 si riferisce a LiteOS, il nuovo sistema operativo di Huawei per la Internet of Things”.
Intanto arriva anche l’annuncio di un accordo strategico con Vodafone, il più grande carrier al mondo il cui quartier generale è in Europa. L’idea è di lavorare assieme, spiegano al CorCom i rappresentanti delle due aziende, per il settore dell’ICT aziendale. Entrambi i partner possono contribuire allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi basati su tecnologie come la copertura indoor, i moduli di comunicazione machine-to-machine, le città digitali sicure, la IoT, i datacenter per il cloud.
L’importante, però, dice Xu, è non di menticarsi di una cosa: “Bisogna innovare, solo così si può digitalizzare”.