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Confalonieri: “Netflix avvantaggiato con Iva al 4%, serve uguaglianza fiscale”

Il presidente di Mediaset: “Infinity paga un’imposta del 22%. Noi siamo sottoposti a molte regole mentre su Internet ognuno fa come vuole. Agcom può fare proposte concrete”

Pubblicato il 17 Giu 2015

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“Con Infinity, che è il nostro Netflix in piccolo, paghiamo il 22% di Iva. Ora arriva il vero Netflix che paga il 4%. Occorre uguaglianza fiscale, è necessario un livello di tassazione uguale per tutti per garantire la concorrenza. Noi siamo sottoposti a molte regole e su Internet ognuno fa come vuole”. Questo il commento di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, sull’imminente sbarco in Italia, previsto per ottobre, di Netflix, il gigante usa dello streaming che permetterà agli abbonati di avere a disposizione una vasta selezione di serie tv e film in alta definizione, su qualsiasi schermo connesso a Internet. “Sul terreno fiscale servono le stesse regole e su questo terreno anche l’Agcom potrebbe fare proposte concrete”, ha sottolineato Confalonieri durante la presentazione dell’indagine Agcom su informazione e Internet”.

Sull’imminente arrivo in Italia del gigante statunitense si era soffermato nei giorni scorsi anche Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, durante la presentazione dei palinsesti di Premium a Santa Margherita ligure: “Non viviamo Netflix come concorrente diretto – aveva detto – Il nostro core business è la tv generalista e gratuita, facciamo anche il pay in cui siamo stati sempre competitivi, due anni fa abbiamo lanciato Infinity che è sul modello di Netflix. Non ci sentiamo in competizione. Al limite è l’offerta di Infinity stand alone a essere in competizione con Netflix, il resto dell’offerta non è paragonabile”.

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