Maturità 2015, web e social media tra gli argomenti della prima prova scritta

Riflettori su come lo sviluppo delle tecnologie sta cambiando il mondo della comunicazione: “Offrono vaste opportunità, ma anche riflessioni critiche”

Pubblicato il 17 Giu 2015

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Per il saggio breve o articolo di giornale della prima prova della maturità 2015 in ambito scientifico-tecnologico i ragazzi impegnati oggi nell’esame di maturità si sono trovati ad affrontare una traccia che riguarda il Web: “Lo sviluppo scientifico e tecnologico dell’elettronica e dell’informatica ha trasformato il mondo della comunicazione che oggi è dominato dalla connettività – recita la traccia – Questi rapidi e profondi mutamenti offrono vaste opportunità ma suscitano anche riflessioni critiche”. Tra i materiali per sviluppare il testo gli studenti hanno avuto a disposizione il testo di Maurizio Ferraris “Dove sei? Ontologia del telefonino” e quello di Daniele Marini “Con smartphone e social è amore (ma dopo i 60 anni)”.

Il saggio breve su un testo di Italo Calvino, il diritto all’istruzione partendo da un brano del premio nobel Malala Yousazfai, le sfide del XXI secolo, la riflessione sul periodo della resistenza i temi principali delle altre tracce per la prima prova scritta, quella di italiano. Il ministro dell’istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini (nella foto), ha dato il via all’esame alle 8:30, in diretta sul Tg1, comunicando la password per consentire alle commissioni di scoprire le tracce. “Meno materiali da leggere, più ispirazione. Temi affascinanti” ha commentato il ministro poco prima di scoprire i temi e subito sono emerse le prime indiscrezioni.

Per l’analisi del testo quest’anno Italo Calvino e il suo primo romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”. Pubblicato nel 1947 e ambientato in Liguria all’epoca della seconda guerra mondiale e della Resistenza partigiana. Nel tema di ordine generale proposto ai maturandi invece si parte da un brano del premio Nobel Malala Yousafzai per riflettere sul diritto all’istruzione. “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo” è la citazione dell’attivista pakistana.

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