I profondi cambiamenti che l’Ict e Internet hanno innescato nell’economia e nella società, la loro ubiquità e l’intreccio con tutte le attività economiche in tutti i settori, hanno determinato l’introduzione, nel linguaggio specialistico e non, di una nuova definizione: digital economy, ovvero un’economia fondata sulle tecnologie digitali. Ed è di questa digital economy che si discuterà alla prossima Conferenza Ministeriale Ocse “The Digital Economy: Innovation, Growth and Social Prosperity”, che si terrà il 22-24 giugno 2016 a Cancún, Mexico.
L’Ocse attraverso il Committee on Digital Economy Policy – Cdpe (fino al 2013 denominato Committee for Information, Computer and Communications Policy – Iccp) è stato un antesignano nel comprendere le implicazioni e la portata che le tecnologie digitali avrebbero avuto sull’economia e la società tutta. La Ministeriale del 2016 è l’approdo di un lungo percorso di analisi e di indicazioni di policy iniziato con la Conferenza Ministeriale di Ottawa nel 1998.
Nel periodo tra il 1996 e il 2005, con la preparazione e il follow up per Ottawa, il lavoro dell’Ocse si è focalizzato principalmente sulla creazione delle condizioni per assicurare lo sviluppo del settore Ict, il commercio elettronico e l’infrastruttura per Internet.
Dal 2006, con la preparazione della Conferenza Ministeriale di Seoul (2008), molto del lavoro ha avuto l’obbiettivo di dimostrare come Internet stesse divenendo la piattaforma per l’innovazione e la crescita economica e sociale e, conseguentemente, di indicare un quadro di politiche volte a costruire i necessari elementi costitutivi che garantissero il continuo sviluppo dell’economia di Internet. La Ministeriale di Seoul è stata cruciale per portare all’attenzione del livello politico il valore di Internet come indispensabile infrastruttura sociale ed economica e a indicare le aree in cui i governi possono giocare un ruolo facilitatore attraverso l’azione politica.
Negli anni successivi a Seoul, il lavoro dell’Ocse ha avuto un ruolo decisivo nel sedimentare la generale comprensione di Internet come una general purpose technology nonché nel rafforzare, tra i decisori istituzionali, la consapevolezza di sostenere e mantenere la sua natura aperta decentralizzata e di facilitare l’accesso alle reti ad alta velocità, approfondendo inoltre alcuni specifici ambiti di analisi quali lo sviluppo della banda larga, la sicurezza, la protezione dei consumatori e della privacy e i contenuti digitali.
La Conferenza Ministeriale Ocse del 2016 ha un obiettivo ambizioso. La crisi occupazionale, la crisi dei debiti sovrani, l’invecchiamento della popolazione, i mutamenti demografici, il degrado ambientale e il progressivo aumento della diseguaglianza sono solo alcune delle più pressanti sfide che i governi, Ocse e non-Ocse, stanno già fronteggiando o dovranno affrontare in un non lontano futuro. La Ministeriale Ocse del 2016 si pone quindi l’obiettivo di analizzare e valutare come Internet possa aiutare i governi a mitigare almeno alcuni di questi specifici problemi; coerentemente con questo fine, ampio spazio sarà dato alla discussione della prolungata crisi del lavoro e ai suoi effetti sociali e alla conseguente necessità di aggiornare le competenze della potenziale forza lavoro e ai problemi legati all’invecchiamento della popolazione.
La discussione sarà aperta al dialogo con tutti gli stakeholder: settore privato, società civile, altre organizzazioni internazionali, e ampio spazio sarà dato alla presenza di paesi non Ocse specialmente, emergenti e in via di sviluppo. Preceduta da uno stakeholder forum (22/06/2016), la conferenza sarà articolata in due sessioni plenarie (apertura/chiusura) e quattro sessioni parallele e incentrata su quattro temi, articolati ciascuno in due sessioni: Internet Aperto: una piattaforma per la crescita e l’inclusione; la Connettività Globale; la Fiducia nell’economia digitale; il Lavoro e le Competenze. La conferenza si concluderà con una “Dichiarazione Ministeriale”. Temi trasversali a tutte le sezioni saranno la cosiddetta Data Driven Innovation (Ddi), la nuova ondata di innovazione determinata dalla disponibilità di enormi volumi di dati (big data) e dalla capacità di estrarne conoscenza e informazione e la partecipazione delle Pmi all’economia digitale (Smes Inclusiveness). Relativamente a quest’ultimo tema, il miglioramento dell’inclusione delle Pmi all’interno della economia digitale globale sarà uno degli obiettivi dichiarati della Ministeriale, considerate anche le conseguenti, positive ricadute occupazionali. La discussione su questo tema sarà volta anche ad individuare le possibili azioni, da parte dei governi, volte ad incoraggiare le Pmi all’uso dell’Ict per innovare il proprio business e per migliorare la confidenza e assicurare la sicurezza dei propri clienti nel commercio elettronico, domestico e internazionale.
L’altro tema trasversale del Ddi sarà analizzato soprattutto per il suo impatto dirompente sul mercato del lavoro e sull’ottimizzazione dei processi di produzione. Basti pensare alle nuove opportunità per la creazione di valore che può determinare l’analisi, anche in tempo reale, di dati provenienti dagli smart devices che caratterizzano l’Internet of Things.
In sintesi la Ministeriale Ocse del 2016 si propone di avviare all’interno dei Paesi Ocse, con i paesi non membri e con tutti gli stakeholder, un concreto dialogo sull’implementazione delle politiche volte a promuovere l’economia digitale per prospettare soluzioni per vecchie e nuove sfide complesse. La preparazione per la conferenza è un work in progress ma la seconda metà dell’anno corrente sarà decisiva per gli input provenienti dal governo e da tutti gli stakeholder. L’Italia, con un workshop congiunto tra Telecom Italia, l’Ocse e la Banca d’Italia sul tema “Internet, jobs and skills”, tenutosi nel novembre del 2014, è già impegnata ad apportare il suo contributo. Siamo certi che il nostro Paese, come in passato, possa assicurare non solo una fattiva collaborazione ma anche la più alta rappresentatività istituzionale del governo e del settore pubblico e una, non meno essenziale, partecipazione del settore privato.
Stay tuned sui prossimi numeri di Corcom per approfondimenti e interviste su alcune delle tematiche specifiche della Conferenza.
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