La nuova sfida di Facebook si chiama monetizzazione: non sui mercati sviluppati, dove il social network è riuscito a trovare il modo di creare valore da un servizio completamente gratuito (grazie alla pubblicità ), ma sui mercati emergenti. Per favorire la sua diffusione anche nei Paesi meno avanzati, Facebook ha di recente lanciato una versione “snella” della sua app per Android, chiamata appunto Facebook Lite, che permette alla società di Mark Zuckerberg di portare il suo servizio (e le connesse pubblicità ) verso utenti che non usufruiscono di connessioni veloci e che altrimenti resterebbero fuori dal social network.
Una delle difficoltà che aziende come Facebook incontrano sui mercati in via di sviluppo è legata al fatto che gli utenti mobili solitamente hanno connessioni mobili lente o a singhiozzo; in più questi utenti generalmente possiedono modelli di smartphone poco sofisticati, con limitata capacità di memoria e durata della carica. Monetizzare questi utenti è il prossimo obiettivo per Zuckerberg, sottolinea oggi un articolo di Business Insider.
Dati di BI Intelligence mostrano infatti che l’entrata media per utente Facebook è molto più bassa sui mercati emergenti rispetto alle regioni più sviluppate. Per esempio, nel primo trimestre 2015 la media globale è di 2,50 dollari, ma per gli Usa le revenues medie per utente Facebook superano gli 8 dollari e in Europa sfiorano i 3 dollari, per scendere a 1,18 dollari in Asia-Pacifico e a 80 centesimi nel resto del mondo.
Uno dei motivi di queste disparità è sicuramente la diversa presenza di inserzionisti attivi nelle diverse parti del mondo. Ma ci sono anche difficoltà legate all’erogazione efficiente di pubblicità ad alto valore, come le video ads, a causa di connessioni poco affidabili.
Il social network sta cercando di risolvere questo problema rendendo più smart l’erogazione delle ads e proponendo un’applicazione “lite” che usa meno risorse del device mobile. Riducendo il consumo di dati e risorse di sistema la Facebook app per i mercati emergenti libera risorse che possono essere usate per l’erogazione di contenuti e pubblicità che appaiono dentro la app.
Facebook ha anche messo a disposizione degli inserzionisti nuovi strumenti che permettono di modificare automaticamente la quantità di contenuti creativi che si possono portare agli utenti in base alla regione del mondo, al device e alla velocità della connessione mobile. In questo modo gli inserzionisti riescono a continuare a offrire le loro pubblicità tramite Facebook anche sui mercati emergenti, in modalità più adatte ai modelli di smartphone e alla disponibilità di banda di questi Paesi.