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Decreto Comunicazioni: fumata nera al Cdm, si rischia lo slittamento a settembre

Se il provvedimento non verrà esaminato al Consiglio di venerdì si potrebbe decidere di rinviarlo dopo la pausa estiva. In ballo 4,6 miliardi

Pubblicato il 24 Giu 2015

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Anche stavolta il governo ha mancato l’apputanento col decreto Comunicazioni. Al Cdm di eri infatti non è stato discusso il provvedimento che dovrebbe assegnare 4,6 miliardi di euro al piano Banda ultralarga che “vale” circa 6 miliardi di euro. Stando a quanto risulta a CorCom se si salterà anche l’apputamento del Consiglio di venerdì con tutta probabilità il provvedimento slitterà a settembre dato l’ingorgo parlamentare dei decerti da aprovare prima della pausa estiva.

Come riporta oggi il Sole 24 Ore il primo passaggio del Piano ad ogni modo dovrebbe essere l’assegnazione della dote finanziaria da parte del Cipe. La bozza del decreto indica 5 miliardi fino al 2020 nell’ambito del Fondo sviluppo e coesione (Fsc). Ma la disponibilità per il primo periodo del piano, fino al 2017, sarebbe inferiore al miliardo e, ad ogni modo, è probabile che prima dello sblocco delle risorse da parte del Cipe debba arrivare un decreto della presidenza dl consiglio che dovrà ripartire le competenze sull’Fsc e affidare al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il coordinamento di una «cabina di regia».

Il successivo tassello – secondo il Sole – sarebbe l’approvazione delle norme sulle nuove tipologie di incentivi e sulla semplificazione delle procedure per la posa della fibra ottica. Tra le novità, su questo fronte, c’è una riformulazione della misura sui voucher agli utenti, con cui il governo spera di dribblare le possibili obiezioni Ue sollecitate anche dalle proteste preventive già arrivate da Telecom Italia e Fastweb. In sostanza, scompare la clausola che limitava i voucher a una “connessione simmetrica superiore a 100 Mbps garantita”, sostituita da una formula che fa riferimento a connessioni a banda ultralarga in coerenza con gli articoli 82 e seguenti degli Orientamenti della Commissione sugli aiuti di Stato per la banda larga.

Confermato invece il comma che, nell’ambito delle gare per beneficiare degli incentivi agli riservati agli operatori, assegna un punteggio aggiuntivo ai “soggetti non verticalmente integrati, con caratteristica di offerta solo all’ingrosso”, profilo che in pratica si potrebbe ricondurre a Metroweb ma non a Telecom Italia.

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