IL RAPPORTO

Internet, i Paesi europei al top dell’Ipv6

Secondo l’ultimo rapporto Akamai il Vecchio Continente guida la classifica globale, occupando le prime dieci posizioni. La velocità media globale di connessione è cresciuta del 10% attestandosi a 5,0 Mbps. In Uk la velocità media mobile più alta con 20,4 Mbps (+28%)

Pubblicato il 24 Giu 2015

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Nel primo trimestre 2015, la velocità media di connessione ha raggiunto per la prima volta i 5 Mbps, con un incremento del 10% rispetto al trimestre precedente. La velocità media nei primi dieci Paesi è risultata saldamente superiore ai 10 Mbps: di questi, sei Paesi hanno fatto registrare velocità medie superiori ai 15 Mbps. Irlanda (17,4 Mbps), Svezia (15,8), Olanda (15,3) si sono unite alla Corea del Sud (23,6 Mbps), Hong Kong (16,7) e Giappone (15,2), già erano posizionate oltre i 15 Mbps. A rilevarlo il rapporto di Akamai sullo Stato di Internet relativo al primo trimestre 2015.

Tutti i Paesi europei considerati hanno fatto registrare nel periodo in esame velocità medie di connessione superiori a 4 Mbps, con 13 Paesi (Irlanda, Svezia, Olanda, Svizzera, Norvegia, Finlandia, Repubblica Ceca, Danimarca, Romania, Belgio, Regno Unito, Austria e Germania) nel quali la velocità media è risultata superiore alla soglia dei 10 Mbps. Con un balzo del 37% rispetto al trimestre precedente l’Irlanda (17,4 Mbps) ha rubato la prima posizione alla Svezia, leader nel precedente trimestre.

“Durante il primo trimestre 2015 abbiamo osservato risultati generalmente positivi per tutte le principali metriche – spiega David Belson, curatore del rapporto Akamai – L’aumento generale della velocità di connessione dimostra l’impegno continuo verso il raggiungimento di standard più elevati. Continuano ad esistere differenze tra le varie regioni ma vediamo che le velocità di connessione più elevate si hanno nelle aree con maggiore densità di popolazione e con un forte supporto a livello governativo, oltre a quelle in cui vi è più competizione tra i provider”.

Anche confrontato con i primi tre mesi dell’anno passato, il primo trimestre 2015 indica una crescita della velocità media di connessione in Europa, con un incremento superiore al 30% per Irlanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania e Svezia. L’incremento più basso si è registrato in Austria (10%) mentre Irlanda e Portogallo sono cresciute addirittura del 63% e 43% rispettivamente. Questi trend di crescita a lungo termine sono sintomo di un miglioramento continuativo della connettività Internet nei Paesi europei considerati.

In Italia, nel Q1 2015, la velocità media di connessione si attesta a 6,1 Mbps, con un aumento interessante (9,6%) rispetto al trimestre precedente (Q4 2014) e uno sostanziale del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Q1 2014).

Nel primo trimestre 2015, la velocità media globale di connessione di picco è cresciuta dell’8,2% fino a toccare i 29,1 Mbps. I paesi europei hanno registrato una solida crescita nella velocità di connessione media rispetto all’ultimo trimestre 2014, con incrementi variabili tra il 3,6% del Belgio al 22% della Norvegia. Al primo posto in valore assoluto la Romania, con una velocità media di picco di 71,6 Mbps, seguita da altri nove Paesi con velocità medie di picco superiori a 50 Mbps: Svezia (62,6), Olanda (61,5), Irlanda (60,7), Svizzera (59,7), Belgio (53,5), Finlandia (53), Norvegia (51,9), Regno Unito (51,6) e Ungheria (50,4).

Ancora una volta le variazioni rispetto allo stesso trimestre del 2014 sono state positive per tutti i Paesi europei considerati, con incrementi variabili tra il 20% del Belgio e il 57% dell’Irlanda.

In Italia, il picco di velocità media di connessione raggiunto nel trimestre in esame è pari al 30,3% ed è tra quelli meno alti a livello Emea (e al 68° posto a livello mondiale), anche se si riscontra una crescita importante del 41% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q1 2014) e del 12% rispetto al trimestre precedente (Q4 2014).

Per la prima volta, il Rapporto sullo Stato di Internet prende in considerazione la percentuale di indirizzi IP connessi ad Akamai a velocità medie superiori a 25 Mbps. Globalmente, questi rappresentano il 4,6% degli indirizzi IP unici, con un aumento del 12% rispetto al trimestre precedente.

La Corea del Sud è il primo paese al mondo in termini di adozione della banda a 25 Mbps, con una percentuale di adozione del 31%. Nei primi dieci posti in classifica compaiono sette Paesi europei: Svezia (al terzo posto globale) con un’adozione del 15%, seguita da Lituania, Lettonia, Norvegia, Finlandia, Olanda e Svizzera nei posti dal quinto al decimo. Rispetto al primo trimestre del 2014 l’adozione della banda a 25 Mbps in Europa è cresciuta del 20%: la Lituania ha fatto registrare uno straordinario incremento del 271% (arrivando a un tasso di adozione del 12%), seguita da Svezia (+69%) e Norvegia (+60%).

La percentuale globale di indirizzi IP unici connessi alla rete Akamai a velocità superiori a 4 Mbps è salita al 63% (+6,6%), in controtendenza rispetto alla leggera diminuzione del trimestre precedente. In Europa, l’Olanda è balzata dal quarto al primo posto con un incremento trimestrale del 4,1% a raggiungere un tasso di adozione del 95%. Altri cinque Paesi hanno fatto registrare tassi di adozione oltre il 90%: Danimarca (94%), Romania (93%), Svizzera (93%), Svezia (91%) e Austria (91%).

Buon incremento in termini di adozione della banda larga (>4 Mbps) in Italia: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q1 2014) le connessioni a banda larga sono aumentate del 17%, raggiungendo il 69%. Rispetto al trimestre precedente, si registra un aumento del 13%.

Globalmente, nel primo trimestre 2015 il 26% degli indirizzi IP unici erano connessi alla rete Akamai a velocità superiori a 10 Mbps, con un incremento rispetto al trimestre precedente (11%) significativamente superiore al +2,9% rilevato nel Q4 2014 rispetto al Q3. In Europa cinque Paesi possono vantare una percentuale superiore al 50% degli indirizzi IP unici connessi ad Akamai a velocità superiori a 10 Mbps: Olanda (61%), Romania (59%), Svizzera (59%), Svezia (52%), Belgio (51%). L’incremento trimestre su trimestre varia dal 3,9% della Svizzera (adozione al 59%) al 31% della Germania (adozione al 31%).

Anche per il primo trimestre del 2015, l’Italia insieme a Turchia, Emirati Arabi Uniti e Sud Africa rimangono gli unici Paesi Emea a non registrare tassi di adozione dell’high broadband al di sopra del 10%. In particolare, il nostro paese si assesta sul 7,3% seppur con una crescita interessante se si pensa allo stesso periodo del 2014 (69%) o al trimestre precedente (28%).

Il 14% degli indirizzi IP unici globalmente sono connessi ad Akamai a velocità medie di 15 o più Mbps, in crescita sia rispetto al quarto trimestre 2014 (+12%) sia rispetto al primo trimestre 2014 (+29%). Al primo posto in Europa ancora una volta la Svezia, con un aumento trimestre su trimestre del 11% a raggiungere un’adozione del 35%. Non lontane, Olanda e Svizzera (adozione al 33% e 32% rispettivamente) seguite da altre 5 nazioni (Norvegia, Romania, Finlandia, Repubblica Ceca e Danimarca) con almeno il 25% degli indirizzi IP connessi ad Akamai a velocità media di almeno 15 Mbps. Rispetto al primo trimestre del 2014 tutti i Paesi Europei mostrano una forte crescita dei livelli di adozione della banda a 15 Mbps, con incrementi variabili dal 17% per l’Austria al 270% per il Portogallo.

Attualmente attestata al 44esimo posto a livello mondiale, l’Italia registra solo il 2,5% delle connessioni uguali o superiori ai 15 Mbps, nonostante un aumento del 56% rispetto allo stesso periodo del 2014 (Q1) e del 15% rispetto al quarto trimestre 2014.

I primi tre mesi del 2015 hanno visto numerosi annunci in Europa a favore della crescita della connettività a banda larga. In Italia il governo ha approvato un piano di investimento di 6,7 miliardi di dollari su sei anni per lo sviluppo della connettività a banda larga con l’obiettivo di offrire velocità di 100 Mbps nelle aree urbane e di 30 Mbps in quelle rurali. In Galles il governo sta collaborando con BT per rendere disponibili connessioni a 30 Mbps in tutto il Paese, comprese le aree rurali scarsamente popolate. Agli inizi di marzo già 45mila abitazioni avevano già ottenuto la connessione veloce grazie al progetto Superfast Cymru.

Proseguendo nella tendenza osservata nel trimestre precedente a quello in esame, il numero di indirizzi IPv4 unici connessi ad Akamai è cresciuto di quasi 10 milioni. Fra i primi dieci Paesi a livello mondiale, Regno Unito e Giappone hanno evidenziato il maggiore incremento trimestrale con +5,7% e 5,1% rispettivamente.

Nel primo trimestre 2015, oltre 800 milioni di indirizzi IPv4 si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform da 243 località. L’Italia rimane ferma alla decima posizione nella top ten globale e registra una pesante diminuzione del 3,4% rispetto al trimestre precedente (Q4 2014) e del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Q1 2014) passando da oltre 18milioni e mezzo di indirizzi connessi (18.783.459) a poco più di 18milioni (18.153.681). Nella top ten, gli altri due paesi a registrare un declino sono Germania (6,7%) e Russia (0,3%).

I Paesi europei continuano ad occupare le prime dieci posizioni nella graduatoria dei Paesi con la più elevata percentuale di richieste di contenuti fatte ad Akamai su IPv6. Rispetto al trimestre precedente il Belgio ha mantenuto la prima posizione, con un terzo delle richieste su IPv6, più del doppio rispetto alla percentuale della Germania. Il Portogallo, con un incremento del 57% trimestre su trimestre del traffico IPv6, è subentrato alla Romania nella lista dei primi dieci Paesi. Come nel precedente trimestre gli unici due Paesi non europei presenti in graduatoria sono Stati Uniti e Peru.

I provider fissi e mobili hanno continuato a veicolare la maggior parte delle richieste IPv6. In Europa, l’operatore belga Brutele ha raggiunto un volume di 64% delle richieste ad Akamai su IPv6, seguito da Telenet col 49%. I carrier tedeschi Kabel Deutschland, Kabel BW e Unitymedia ancora una volta hanno superato la soglia di un quarto delle richieste ad Akamai su IPv6.

Nella sezione dedicata alla connettività mobile sono stati inclusi 62 Paesi. La velocità media di connessione più alta è stata registrata nel Regno Unito con 20,4 Mbps, con un aumento del 28% rispetto al precedente trimestre. Al secondo posto la Danimarca, con 10 Mbps.

Nel trimestre in esame, in Italia la velocità media di connessione mobile raggiunge i 6,1 Mbps con picchi medi di 53,7 Mbps. Ottimo anche lo stato di adozione della banda larga per le connessioni mobili (4 Mbps) che si attesta a un 72%.

La velocità media di connessione mobile di picco ancora una volta ha coperto una gamma estremamente ampia di valori, dai 149,3 Mbps in Australia agli 8,2 Mbps in Indonesia. Solo quattro nazioni – Australia (149,3 Mbps) Giappone (126 Mbps), Singapore (116,4 Mbps) e Tailandia (105,4 Mbps) – hanno fatto registrare velocità di picco superiori a 100 Mbps, in crescita di due unità rispetto al trimestre precedente. In Europa, il primato per la velocità media di picco mobile più alta spetta al Regno Unito con 90,9 Mbps, seguita da Germania (69,4), Spagna (57,1), Italia (53,7).

La Danimarca è prima al mondo come percentuale di indirizzi IP unici connessi ad Akamai da provider di reti mobili a velocità media superiore a 4 Mbps, con un tasso del 98%. A seguire Svezia e Venezuela (97%), Australia (96%) e Regno Unito (95%).

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