Catania: “Pronti a collaborare con il pubblico per fare l’Italia digitale”

Il presidente di Confindustria Digitale spiega a CorCom il senso dell’accordo firmato con Assinter: “I territori chiave di volta dell’innovazione, ma le in house devono cambiare pelle e diventare interpreti della domanda”

Pubblicato il 24 Giu 2015

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Rivitalizzare il rapporto tra società in house e operatori di mercato per accelerare sull’attuazione degli obiettivi della strategia per la Crescita digitale. E’ questo il senso dell’accordo siglato tra Confindustria Digitale e Assinter e che Elio Catania spiega a CorCom.

Catania da dove nasce l’esigenza di quest’intesa?

Stiamo attraversano un passaggio “critico” rispetto all’attuazione del Crescita Digitale, in cui i territori giocheranno un ruolo chiave. In questo quadro è emersa la necessità che le piattaforme abilitanti e le applicazioni elencate nella strategia del governo raggiungano i territori, evitando duplicazioni – da rilevare che le Regioni finora sono andate per conto proprio sul digitale – e mettendo a sistema quanto di buono fatto finora.

In passato non sono state poche le frizioni tra le in house e l’industria Ict. Questa intesa inaugura una fase nuova?

L’esigenza di cambiare per il bene del Paese riguarda tutti. Riguarda le in house che devono innovare la loro mission, diventando sempre più interpreti della domanda, concentrandosi sulla pianificazione, sulla progettazione e sull’organizzazione in modo da aprire nuovi e proficui spazi di collaborazione con l’industria. Altro compito fondamentale di cui le società regionali debbono farsi carico è quello di fare da cerniera con il territorio, con il centro e le policy nazionali e, naturalmente con il mercato. In un contesto siffatto passeremo finalmente da una situazione di competizione inefficiente a una collaborazione proficua in cui le in house diventeranno dei veri e propri capi progetto.

Anche i privati devono cambiare, però…

Certamente. L’industria ha subito capito che si è inaugurata una nuova fase del “fare digitale” nella quale la cooperazione pubblico-privato è un pilastro. Le aziende sono dunque pronte a mettersi in gioco in maniera proattiva e progettare insieme al pubblico l’Italia digitale.

Su quali progetti vi concentrerete?

La via l’ha tracciata il governo. Il progetti di punta saranno l’Anagrafe unica, lo Spid, i pagamenti elettronici, la sanità digitale. Struttureremo dei tavolo di lavoro regionali per far “scendere” sui territori questi progetti, mutuando il modello di lavoro della fatturazione elettronica che si è rivelato efficace. Questo processo potrebbe portare alla creazione di poli di specializzazione, che favorirebbero in futuro anche il miglioramento della governance complessiva. Sia Confindustria Digitale sia Assinter sono consapevoli che l’attuazione dei programmi indicati dal Governo richiede un’importante evoluzione del mercato, che va colta come opportunità per giungere a una comune visione di cambiamento e lavorare in maniera concreta, precompetitiva e programmatica per l’innovazione del Sistema Paese.

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