IL PIANO

Call center, il Mise convoca Telecom e sindacati: sul tavolo l’operazione spin off

L’incontro il 3 luglio prossimo. Fistel e Uilcom: “Sia occasione per discutere di tutto il piano industriale della compagnia”. Ma la Slc sceglie la via dello sciopero per protestare contro la societarizzazione

Pubblicato il 24 Giu 2015

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È stato convocato per il 3 luglio il tavolo al Mise per discutere del futuro dei call center di Telecom Italia, a seguito della richiesta inoltra da Fistel e Uilcom. A febbraio Telecom Italia aveva annunciato lo spin off dei call center. La compagnia, dopo aver preso atto dell’esito negativo del referendum svolto tra i lavoratori nel mese di gennaio relativo all’ipotesi di accordo raggiunto il 18 dicembre per la Divisione Caring Services, aveva comunicato alle organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil che avvierà l’implementazione degli accordi siglati precedentemente con gli stessi sindacati il 27 marzo del 2013. Il procedimento – come spiegava una nota Telecom – prevede una razionalizzazione delle sedi territoriali di Caring Services, con la chiusura di alcuni presidi e la costituzione di una distinta società per l’erogazione dei servizi di caring alla clientela. La newco – stando ai piani di Telecom – dovrà essere operativa entro l’estate.

Per Vito Vitale, segretario generale delle Fistel l’incontro dovrà essere anche l’occasione “per discutere del Piano industriale di Telecom in merito agli investimenti sulla rete e su tutti gli asset dell’azienda a difesa del perimetro occupazionale dei 43.000 lavoratori, anche in vista di probabili nuovi assetti societari e cambiamenti di scenari nel settore delle Tlc”.

“Il governo può essere il garante del futuro di Telecom e dei suoi dipendenti a partire dalla difficile situazione in cui è precipitato il Caring – dice il sindacalista – L’incontro deve essere anche il momento per affrontare la situazione delle assunzioni dei 4000 giovani più volte annunciato dall’Ad Marco Patuano”.

“Anche il governo deve sentire la responsabilità per salvaguardare la sfida tecnologica della più grande azienda di innovazione del Paese e garantire il futuro dei lavoratori di Telecom e degli appalti”, conclude Vitale.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario generale della Uilcom, Salvo Ugliarolo. “Al tavolo metteremo in evidenza la necessità di affrontare il tema della societarizzazione del Caring nell’ambito più generale del piano industriale di Telecom per mettere in sicurezza tutto il perimetro occupazionale. Anche in vista del nuovo assetto societario e l’ingresso di Vivendi nel capitale del gruppo”.

La Slc, invece, balla da sola. Il sindacato della Cgil ha infatti indetto lo sciopero dei lavoratori Telecom per l’intero turno del 30 giugno contro lo spin off. “In questo modo, mentre Telecom si appresta a realizzare il più importante piano d’investimenti degli ultimi decenni – dichiara Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil – la partita aperta nei confronti del Governo sui modi con cui il Paese pensa di incentivare lo sviluppo delle reti di nuova generazione la rende ingiustificatamente isolata rispetto alle scelte politiche, con i vertici aziendali che decidono, per l’ennesima volta, di scaricare tutte le contraddizioni sul proprio personale.”

“Se è vero che scelte ostili da parte del Governo potrebbero davvero pregiudicare il futuro di Telecom – conclude Azzola – l’esigenza di trovare una soluzione equilibrata e condivisa dal proprio personale dovrebbe rappresentare la vera priorità aziendale per salvaguardare una delle poche grandi aziende ancora presenti in Italia e rilanciare i temi dello sviluppo e della crescita”.

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