Oggi più che mai, anche in ambito sanitario, lo scenario tecnologico evolve con grande rapidità, con il modello cloud che sta affiancando e sostituendo gli ambienti “tradizionali”. Lungimiranza dunque, come quella dell’azienda sanitaria locale Torino 3 – il cui dipartimento di salute mentale aveva già partecipato al progetto pilota europeo “Mastermind”, inerente l’inserimento di strumenti di telemedicina nell’ambito del trattamento della depressione – che oggi punta su un progetto differente: “ReteMg24”.
Pur senza incorrere in voli pindarici – “valuteremo attentamente l’esito della sperimentazione, per la quale ringrazio i medici che hanno dato la loro disponibilità. Quindi verificheremo la possibilità di estendere progressivamente il sistema in ambito aziendale”, le parole di Flavio Boraso, direttore generale della Asl – si parla di un progetto pilota che, unico caso in Italia, mette in collegamento, 24 ore al giorno e sette giorni su sette, i medici di medicina generale con i medici di continuità assistenziale (l’ex guardia medica). L’obiettivo? “Migliorare la continuità della presa in carico assistenziale del paziente”, risponde Boraso, puntando sul binomio medico di famiglia (assistenza primaria) ed ex guardia medica (continuità assistenziale).
Già, perché da parte loro, i medici di continuità assistenziale, previo consenso del paziente, adesso possono accedere in tempo reale alla sua cartella clinica i cui dati sono presenti, costantemente aggiornati, in un cloud. Il giorno seguente il medico di famiglia riceverà notifica dell’avvenuto accesso del proprio paziente, prendendo visione delle indicazioni lasciate dal collega di notte o nel fine settimana. Proposto dal sindacato Fimmg Torino, il progetto “ReteMg24”, che attualmente coinvolge 12 medici di medicina generale, si propone di superare due rilevanti fenomeni: la discontinuità e la frammentarietà della presa in carico assistenziale.
Aspetti, questi, derivati entrambi all’assenza di efficaci strumenti di condivisione e scambio d’informazioni tra i professionisti coinvolti. Ma il vantaggio è anche di carattere tecnologico: l’estrattore del cloud in questione, infatti, è in grado di “tradurre” i database dei diversi gestionali in un unico linguaggio rendendo la sua lettura possibile a tutti. Ciò consente sia di valicare le differenze tra software (senza dover rinunciare ciascuno al proprio gestionale preferito), sia di interfacciare agevolmente la complessa e variegata rete informatica dei medici di medicina generale con quella dell’azienda sanitaria. Con notevoli miglioramenti per tutti.