Solo il 61% delle micro-aziende italiane, quelle fino a 9 addetti, e l’87% di quelle tra 10 e 20 lavoratori, ha un proprio sito Internet contro il 98% delle imprese con oltre 20 dipendenti. A fotografare il deficit digitale nel sistema delle imprese di piccolissima dimensione, cercando così di colmare un vuoto statistico, è uno studio della Cna che ha sondato un campione di oltre 3 mila micro-imprese di cui l’85% con meno di 10 addetti.
Non che sfugga alle piccole aziende l’importanza ed il patrimonio costituito dalla rete, considerato che il 95% di esse ricorre all’on line per reperire informazioni, effettuare pagamenti o interagire con la Pa, né che l’assenza dal web sia dovuta ad “un ritardo culturale“; la rinuncia piuttosto è legata semplicemente all'”impossibilità di sostenere il costo in investimenti Tlc”, spiega ancora lo studio Cna.
Sono i costi finanziari, dunque, in particolare per il personale addetto alla gestione del sito, a determinare il gap infrastrutturale e non già, ribadisce la Cna, “l’utilità derivante dallo strumento che invece resta alta”.
In termini di dotazioni hardware per la connettività, infatti, l’indagine mostra come ancora oggi, circa un 12% di imprese non possiede un computer e un 23% non possiede un pc portatile, addirittura oltre il 50% delle imprese non possiede un tablet. Più frequente invece l’uso di smartphone infatti soltanto il 20% delle imprese non lo utilizza.
La difficoltà delle piccole imprese a digitalizzarsi a causa di vincoli di natura finanziaria viene confermata anche se si considerano la spesa per corsi di aggiornamento/formazione a favore dei dipendenti e l’impiego di consulenti esterni specializzati in Ict. Infatti, solo il 16% delle imprese con meno di dieci addetti ha svolto formazione in materia di tecnologie Ict a favore dei dipendenti nell’ultimo anno, contro il 41% di quelle con più di 20 addetti, e solo il 35,4% si avvale di consulenti esterni esperti in materia. A dare il polso del gap digitale delle micro-imprese anche i dati relativi alle vendite on line: solo il 12% circa delle piccole imprese coglie questa opportunità contro il 21% di quelle con più di 20 addetti.
Eppure nel 2014 una micro-impresa su quattro ha utilizzato strumenti di fabbricazione digitale, dalle stampanti 3d alle fresatrici o le tagliatrici laser: “una quota significativa” ma ancora lontana rispetto al 44,4% delle aziende con più di 20 addetti, dice ancora lo studio. Che punta l’indice anche sul livello di informatizzazione delle Pa giudicato “del tutto inadeguato” rispetto alle necessità delle aziende. Una inadeguatezza che si evince dal numero di pratiche burocratiche effettuate on line: in media, infatti, solo 1 micro-impresa su 3, il 28,3%, riesce a sbrigare più della metà delle pratiche per via telematica.