Intesa Sanpaolo ha ceduto oggi sul mercato il pacchetto di azioni Telecom Italia riveniente dalla scissione di Telco, pari a 220 milioni di titoli, su cui erano state poste in essere operazioni di copertura dalle variazioni di prezzo, a un prezzo medio di 0,8710 euro, per un controvalore complessivo di circa 191 milioni di euro, in linea con il valore di carico. Lo comunica la banca in una nota.
L’atto di scissione di Telco, la holding che era l’azionista di riferimento di Telecom Italia prima dell’ingresso nel capitale di Vivendi, era stato stipulato nel cda che si era riunito il 17 giugno. Le azioni ordinarie di Telecom Italia detenute da Telco – pari al 22,3% del capitale ordinario – erano ripartite per il 14,72% alla newco controllata da Telefonica, per il 4,31% al gruppo Generali e per l’1,64% a Intesa Sanpaolo e Mediobanca.
La scissione di Telco aveva aperto le porte al quinto cambio di azionariato per Telecom dalla privatizzazione: prima il “nocciolino duro” e Ifil, poi i “capitani coraggiosi” Gnutti–Colaninno, a seguire l’Olimpia di Pirelli con l’appoggio di Benetton e poi Telco.
Il 24 giugno Vivendi ha portato la propria partecipazione azionaria in Telecom al 14,9%. “Vivendi ha aumentato la sua quota per avere una posizione che rimpiazzi Telefonica in termini di peso, ma anche per evitare quei conflitti di interesse emersi in passato. In secondo luogo vediamo un potenziale davvero grande in Telecom Italia. Infine, crediamo che ci sia una grande opportunità per essere parte di un grande gruppo del Sud Europa. Italia e Francia sono molto simili, si dice che gli italiani sono dei francesi di buon umore”, aveva affermato Arnaud de Puyfontaine, presidente del direttorio di Vivendi, dopo l’annuncio del gruppo francese.