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Economia digitale, le imprese di fronte alla “sfida iperconnettività”

Studio Sap “Hyperconnected Organizations”: grandi chance da Internet, tecnologie mobile e IoT, ma servono le giuste competenze e capacità di re-inventarsi. Luisa Arienti, Ad Sap Italia: “Il real-time computing favorisce la collaborazione aziendale, accelerando i processi decisionali e il conseguimento dei risultati”

Pubblicato il 01 Lug 2015

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Le aziende vedono la crescente interconnessione di persone, organizzazioni e oggetti come un fattore positivo di crescita ma molte temono di non riuscire a tenere il passo con i nuovi trend legati all’iperconnettività. Lo rivela una ricerca condotta da The Economist Intelligence Unit (EIU) e commissionata da SAP.

L’economia digitale è un dato di fatto: oltre 2 miliardi di persone oggi possiedono un sofisticato dispositivo mobile, il 90% dei dati disponibili a livello globale è stato generato negli ultimi due anni e si stima che nel 2015 le aziende investiranno oltre 1.700 miliardi di dollari in progetti e tecnologie per l’Internet of Things. Lo studio “Hyperconnected Organizations”, che ha coinvolto 561 manager in tutto il mondo, evidenzia che le aziende stanno sempre più analizzando e interpretando i nuovi scenari evolutivi offerti da Internet, tecnologie mobile e IoT per far evolvere di conseguenza le proprie organizzazioni.

Adattare il business ai nuovi trend dell’iperconnettività rappresenta per i manager un’importante opportunità, capace di sostenere la crescita delle proprie organizzazioni. Sei manager su dieci (59%) ritengono che non riuscire ad adattarsi all’iperconnettività sia il più grande rischio per la propria organizzazione e questo timore è particolarmente evidente nei manager delle aziende retail (68%), seguiti da quelli delle industrie IT e technology (67%) e servizi finanziari (64%). L’86% degli intervistati pensa che l’iperconnettività stia avendo un impatto positivo sulla propria cultura aziendale e i due terzi sostengono che il nuovo scenario presenta più benefici che minacce.

“Dallo studio svolto con EIU risulta che i manager stanno accogliendo favorevolmente la sfide di un mondo sempre più interconnesso. Anche in Italia stiamo riscontrando da parte dei nostri clienti un atteggiamento di apertura. La chiave di volta di questo nuovo scenario è ‘re-invenzione’: risultano vincenti le aziende pronte a rimettersi in discussione rivedendo il proprio tradizionale modello di business per sfruttare le opportunità della digital economy”, commenta Luisa Arienti, amministratore delegato di SAP in Italia. “Con il potere del real-time computing, i responsabili possono ottenere i dati di cui hanno bisogno in tempo reale, possono alimentare e verificare le loro intuizioni sul mercato riducendo clamorosamente i rischi legati agli investimenti. Grazie a interfacce utente semplici e intuitive possono usufruire dei dati senza rivolgersi ai tecnici e con il mobile possono accedervi ovunque si trovino. Questa forma di re-invenzione abilita la real-time enterprise, favorendo la collaborazione aziendale, accelerando i processi decisionali e il conseguimento dei risultati”.

Per 8 intervistati su 10, Internet ricopre un ruolo importante per creare una relazione con i clienti e cercarne di nuovi, mentre il 68% ritiene che le tecnologie mobile sono fondamentali sia per gestire il rapporto con i clienti sia per promuovere la collaborazione interna all’organizzazione. La Internet of Things rappresenta invece lo scenario principale per sviluppare e far arrivare sul mercato nuovi prodotti e servizi (per il 46% degli intervistati), lavorare con i fornitori (41%) e gestire le operazioni interne (40%).

La ricerca sottolinea tuttavia come le aziende si stanno adattando all’iperconnettività con un approccio graduale. Solo poco più della metà degli intervistati ha introdotto percorsi formativi per lo sviluppo di competenze digitali e se, da un lato, gli intervistati avvertono la necessità di un cambio organizzativo “fondamentale” e “profondo”, meno di un manager su cinque (19%) crede che la propria organizzazione debba essere radicalmente ristrutturata per rispondere nel breve alle emergenti sfide dell’iperconnettività.

“L’economia digitale sta creando nuove figure professionali ed è dunque fondamentale investire in formazione: come SAP siamo impegnati a sostenere lo sviluppo di queste nuove competenze richieste dal mercato, ad esempio con la piattaforma Academy Cube o con programmi di collaborazione con le Università. In Italia il SAP University Alliances Program vede ormai 14 Università coinvolte attivamente su tutto il territorio. Stiamo lavorando inoltre con i nostri partner per lo sviluppo di programmi finalizzati all’inserimento di giovani in azienda, in seguito al conseguimento di certificazioni SAP“, conclude la Arienti.

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