BUSINESS TRANSFORMATION

Il tablet “vince” in azienda: il 40% dei dipendenti dice addio al pc

Secondo un’analisi di Idc vanno per la maggiore anche i device “ibridi”. Sono le app e le funzionalità innovative a fare la differenza

Pubblicato il 02 Lug 2015

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Tablet protagonisti in azienda della business transformation, attori principali dei grandi cambiamenti che traghettano le organizzazioni verso nuovi modelli di operatività. Lo dice l’ultimo studio di Idc (International Data Corporation) dedicato specificamente ai tablet in azienda e che ha evidenziato come una proporzione sempre più rilevante di tablet, nelle imprese di Gran Bretagna, Germania e Francia, sono l’unica tipologia di device di cui i dipendenti vengono dotati per svolgere il loro lavoro.

Secondo lo studio, infatti, i tablet sono il business device “standalone” per il 40% degli utenti. La percentuale sale notevolmente per i cosiddetti 2-in-1 o convertible, prodotti ibridi ideali per sostituire i Pc perché hanno l’opzione di potersi collegare a una tastiera. Non a caso, i device ibridi, nota Idc, sono solitamente acquistati con schermi di dimensioni maggiori rispetto a quelli dei tablet: solo il 10% circa dei tablet acquistati ha schermi più grandi di 11 pollici, contro il 30% degli ibridi (e saliranno al 50% nei prossimi due anni).

“La maggioranza di chi usa oggi i tablet in azienda ha almeno un altro device per svolgere il suo lavoro, come Pc, smartphone o Pos, a seconda del tipo di attività; tuttavia una buona quota dei tablet in uso nelle aziende è l’unico strumento di lavoro, che ha sostituito i device tradizionali o ha introdotto funzionalità che questi non supportavano”, afferma Marta Fiorentini, senior research analyst, Idc Emea Personal Computing. “Man mano che la digitalizzazione trasforma i processi di business e i tablet vengono ottimizzati per le attività lavorative, sia dal punto di vista hardware che delle applicazioni, possiamo aspettarci senz’altro un incremento dei tablet come device esclusivo per svolgere le attività lavorative. Questo è confermato anche dalle intenzioni di acquisto di chi ha partecipato al nostro studio”.

L’avanzata di tablet e ibridi in azienda non deve però far temere i vendor, nonostante l’effetto “cannibalizzazione”. “I tablet sono già usati da nuove categorie come i camerieri al posto di carta e penna, da medici e infermieri al posto delle tradizionali cartelle cliniche o dai piloti al posto di ingombranti manuali. Sono solo pochi esempi ma è qui che i vendor devono vedere nuove opportunità”, afferma la Fiorentini. “Idc ha calcolato nel 2014 che questo mercato in espansione rappresentava il 6% di tutti i tablet usati come strumento di lavoro standalone in Uk, Francia e Germania: in due anni si arriverà a supererare il 20%”.

La scelta del tablet come device esclusivo o a fianco di altri terminali dipende ovviamente dal lavoro che si svolge: chi deve creare o modificare molti documenti (executive, addetti al marketing e alle vendite, ingegneri, analisti, giornalisti, medici, consulenti, ecc.), tende a non eliminare del tutto il Pc. Invece chi lavora sempre in mobilità o sul campo tende a usare solo il tablet.

Lo studio di Idc analizza anche le nuove problematiche create per i dipartimenti It dal moltiplicarsi dei device in azienda e di ambienti multi-Os. La maggior parte delle aziende usa gli strumenti di default associati al loro device, ma molte vorrebbero migrare verso uno strumento di gestione unico, integrato. Anche qui i vendor possono giocare un ruolo importante nell’esaltare i benefici dei nuovi device supportando l’integrazione e la gestione di un ambiente di lavoro sempre più mobile.

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