Ngn, Tiscar: “Prime risorse a primavera 2016”

Governo a lavoro su tre documenti: piano di investimenti alla base della delibera Cipe, strumenti finanziari accessori e piano operativo per singoli bandi. Il vicesegretario generale di Palazzo Chigi: “Il punto non è utilizzare i soldi, ma dove farlo e per fare cosa”

Pubblicato il 13 Lug 2015

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“Puntiamo a spendere i primi soldi nella primavera del 2016”. Lo ha annunciato il vicesegretario generale di Palazzo Chigi, Raffaele Tiscar, al convengo Going Local 2015 presso la sede della Rappresentanza italiana della Commissione Ue a Roma , in merito alle risorse per la banda ultralarga che saranno messe nero su bianco nella delibera Cipe.

Tre i documenti a cui si lavora: “Stiamo preparando il piano di investimenti alla base della delibera Cipe – ha spiegato Tiscar- Le risorse saranno suddivise per Regioni, si definirà quali territori partiranno per primi e saranno messe a punto le modalità di gara per poi aggiornare, in un secondo momento, il piano industriale quando la strategia del governo sarà validata dalla Ue in ordine alla direttiva sugli aiuti di stato”.

Il secondo documento riguarda gli strumenti finanziari accessori: credito di imposta e future risorse pubbliche. “Questi strumenti saranno definiti in un secondo momento – ha puntualizzato Tiscar -. Dopodiché si lavorerà al piano operativo che disciplina ciascun singolo bando, area per area. “Non si tratta solo di spendere soldi – ha chiarito – ma dove e per fare cosa”, ha sottolineato.

“Lo sviluppo del mobile – ha poi evidenziato Tiscar – dimostra che l’uso della banda ultralarga sarà sempre più in mobilità, ma ciò richiederà capacità di trasmissione, latenza e simmetricità”.“Il 5G sarà la vera rivoluzione – ha detto – Si tratta di una tecnologia che ha caratteristiche simile all’accesso alla rete fissa. E’ dunque necessario un backhauling tramite un’infrastruttura di rete fissa molto vicino all’utente. Il fiber to the building può essere la soluzione perché le connessioni degli utenti possono essere gestite tramite la domanda”.

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