Nel primo trimestre 2015 è entrato nelle casse di Apple il 92% degli utili generati dalla vendita di smartphone dei primi otto costruttori mondiali, con una netta crescita rispetto soltanto a un anno prima, quando la percentuale si era fermata al 65%. Al secondo posto, molto distaccata, c’è Samsung. A rivelarlo sono i dati degli analisti di Canaccord Genuity, riportati dal Wall Street Journal. Il risultato della casa di Cupertino è più significativo se si analizza il fatto che, degli smartphone venduti nel mondo, Apple ha una quota di mercato inferiore al 20%, abbastanza comunque per consentirle di “cannibalizzare” i guadagni, dove prende per sé più del 90% dell’utile operativo generato dal settore.
A giustificare i risultati della casa fondata da Steve Jobs ci sono i prezzi alti degli smartphone della casa californiana, che consentono margini sostanziosi, e in parallelo il fatto che in casa Android è invece in atto una competizione selvaggia basata proprio sui prezzi. Gli smartphone che montano il sistema operativo di Google sono infatti spesso prodotti da aziende in concorrenza tra loro, che tentano di sfilarsi clienti con vere e proprie battaglie sui prezzi dei device.
Secondo Strategy Analytics, l’anno scorso il prezzo medio di vendita di un iPhone è stato di 624 dollari, contro i 185 dollari dei dispositivi Android. Nei primi tre mesi di quest’ anno, inoltre, la società guidata da Tim Cook ha incrementato le vendite del 43% su base annua, e parallelamente il prezzo medio di vendita, con gli iPhone 6, è salito a 659 dollari.
Una situazione paragonabile si è verificata anche nel campo personal computer: secondo le rilevazioni di Bernstein Research, l’anno scorso Apple ha incassato oltre la metà dei profitti del settore pc, anche se le vendite di computer Mac hanno rappresentato solo il 6% del totale del comparto