L’estate 2015 probabilmente rimarrà negli annali non solo per il suo clima torrido, ma anche per il traffico dati mobile su Facebook che, grazie alla crescita dei video e alle interazioni che aumentano in modo esponenziale nella bella stagione, si prospetta altrettanto bollente.
I dati che stamani Sylvain Querné, responsabile Marketing di Facebook Italia, ha condiviso con la stampa fanno in realtà riferimento all’estate 2014, ma risultano significativi per comprendere le dinamiche che in questi giorni sta affrontando la piattaforma di Mark Zuckerberg nella Penisola. “Ci sono 18 milioni di persone che ogni giorno accedono su Facebook da mobile”, ha detto Querné. “D’estate, il 68% degli italiani si connette attraverso smartphone o tablet, e due contenuti su tre sono sono postati attraverso questo tipo di device. Se quotidianamente vengono prodotti 43 milioni di contenuti (il 58% creati da donne, il 45% da utenti di età compresa tra i 18 e i 34 anni), sempre nella bella stagione la pubblicazione di foto aumenta del 64%”.
Ma come anticipato il dato più rilevante è forse quello del video: il numero di filmati apparsi su Facebook è passato in nove mesi, da luglio 2014 (quando è stata introdotta l’opzione di upload) a marzo 2015, da un miliardo a quattro miliardi. “Per i prossimi mesi non prevediamo un aumento altrettanto consistente”, ha precisato Querné, “ma gli elementi multimediali continueranno a crescere”.
I numeri snocciolati da Querné sono naturalmente un chiaro invito all’investimento rivolto alle aziende italiane. “Facebook è nato come social network, ma oggi non può essere più considerato semplicemente in questo modo, visto che è utilizzato dal 90% del target delle imprese di largo consumo”, ha aggiunto Valerio Perego, Head of Agency Partnership di Facebook Italia. “Si tratta di una vera e propria piattaforma di marketing, che comprende funzioni che vanno dalla comunicazione alla conversion fino al CRM (Customer Relationship Management, ndr)”.
Tra le frecce all’arco di Facebook c’è naturalmente la profilazione degli utenti, che riesce a scavare ben più a fondo di qualsiasi indagine o segmentazione socio-demografica. “Secondo un ricerca che abbiamo commissionato a Nielsen”, ha continuato Perego, “quando si tratta di convertire un annuncio on line in un acquisto, la correlazione tra click e vendita è inferiore all’1%. Un’altra ricerca, dedicata alla capacità di colpire l’audience di riferimento, dice che una campagna avviata sui normali media digitali ha un’efficacia del 38%, mentre un’iniziativa costruita su Facebook raggiunge l’89% del proprio target. La misurazione della reach, della frequency e dell’audience incrementale rispetto anche ad altri media, come per esempio la televisione, sta diventando una parte sempre più importante del nostro lavoro, specialmente nell’ottica di riuscire a sottosegmentare i gruppi di utenti”.
Le case history di successo vanno dalla multinazionale alla Pmi: Vichy, marchio di L’Oreal, ha potuto più che raddoppiare i propri ritorni sugli investimenti sia rispetto alle campagne off line, sia rispetto alle generiche campagne digitali, riuscendo a centrare nel 92,3% dei casi il target corretto e ottenendo sette punti di crescita percentuale sulla brand favorability. Tramé, locale milanese specializzato in sandwich e tramezzini veneziani, ha incrementato il proprio fatturato del 50%, raddoppiando il numero di clienti, semplicemente indirizzando la propria comunicazione a utenti di Facebook residenti nel capoluogo lombardo ma con origini venete. Nissan è riuscita a entrare in contatto con un pubblico estremamente selezionato ma strategico per la propria offerta: le donne di età compresa tra i 30 e i 34 anni.
“Grazie alla profilazione avanzata, le persone iscritte a Facebook non ricevono una semplice campagna pubblicitaria, bensì un contenuto che per ciascuna di loro è di qualità”, ha rilanciato Perego, che ha poi tracciato la rotta per i prossimi mesi. “Display più grandi e disponibilità di banda larga stanno facendo esplodere la visualizzazione di video digitali: la TV è ancora predominante, ma mentre la fruizione sul piccolo schermo rimane stabile, quella via Internet è in crescita del 267%. Tra le altre cose, a ottobre 2014 Facebook ha superato Youtube per tempo di visualizzazione di filmati. A partire da queste premesse, il passo successivo sarà l’adozione di applicazioni di realtà virtuale”.