AGENDA DIGITALE

Spid, ecco le regole tecniche dell’Agid. Samaritani: “Servizio base sarà gratuito”

Il progetto va avanti nonostante la sentenza del Tar. I regolamenti emanati grazie alla collaborazione con il Garante Privacy. Focus su tempi di attuazione, accreditamento gestori e riuso delle indentità pregresse

Pubblicato il 28 Lug 2015

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Non si ferma la macchina dello Spid. Nonostante la sentenza del Tar che ha annullato l’articolo 10 che stabiliva a minimo 5 milioni il capitale sociale per diventare provider di identità digitale, l’Agenzia per l’Italia digitale pubblica i regolamenti tecnici per l’avvio del Sistema Pubblico di Identità Digitale, frutto della collaborazione con il Garante Privacy.

Nel dettaglio si tratta di quattro regolamenti: il primo recante le caratteristiche del sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale; il regolamento recante tempi e modalità di adozione del sistema da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese; lo schema di regolamento concernente l’accreditamento dei gestori di identità digitale e, infine, il regolamento relativo alle regole necessarie ai gestori di identità digitale per il riuso delle identità pregresse.

Lo Spid sarà “a costo zero per il cittadino – dice il dg di Agid Antonio Samaritani – Verrà rilasciato gratis a cittadini e imprese. Infatti, precisa Samaritani, la gratuità riguarda “l’ identità digitale di tipo uno e due”, ovvero che corrisponde ai primi due livelli di sicurezza, quelli che permetteranno al cittadino di accedere alla maggior parte dei servizi digitali della PA, al livello tre invece è associato un supporto materiale, una smart card”

Il confronto tra Agid e il Garante ha permesso di arrivare ad una definizione condivisa delle caratteristiche e delle modalità di adozione del Sistema Pubblico di Identità Digitale grazie all’integrazione delle regole tecniche con le osservazioni relative ai profili di specifica competenza del Garante.

“Data l’importanza strategica del sistema Spid per l’intero percorso di digitalizzazione del Paese, così come illustrato nei documenti del Governo “Strategia per la crescita digitale” e “Agenda per la semplificazione 2015-2017 – si legge in una nota – l’Agenzia per l’Italia Digitale e il Garante per la Protezione dei dati personali collaboreranno per assicurare l’allineamento dei regolamenti e delle soluzioni tecniche con le esigenze di sicurezza e garanzia di protezione dei dati, anche nelle successive fasi legate alla realizzazione, allo sviluppo e all’implementazione del sistema”.

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