L’Unione europea deve avere maggiori poteri regolatori sulle
autorità telecom nazionali per poter creare un mercato integrato
europeo delle comunicazioni e accelerare la crescita
dell’economia digitale in Europa. E’ questa la tesi sostenuta
dall’ex commissario Ue Mario Monti nel suo report sul mercato
interno delle telecomunicazioni presentato alla Commissione. L’ex
commissario ha il compito di suggerire all'esecutivo Ue alcune
proposte di legge per accelerare il cammino verso il singolo
mercato europeo.
Monti sostiene che lo sviluppo delle telecomunicazioni e del
commercio elettronico e online in Ue è ostacolato da leggi
nazionali troppo complesse.
Secondo Monti, la Commissione
dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di introdurre un
sistema di assegnazione delle licenze telecom pan-europeo, per
sostituire il modello attuale in cui i governi nazionali
distribuiscono le licenze agli operatori.
Anche l’assegnazione delle frequenze radio, liberate dal
passaggio alla televisione digitale, dovrebbe essere controllata a
livello europeo, secondo Monti. L’ex commissario suggerisce per
questo alla Commissione di avviare una revisione del settore
telecom al fine di presentare le proposte necessarie alla creazione
di un mercato integrato europeo delle comunicazioni
elettroniche.
Secondo Monti, la Commissione dovrà anche facilitare
l’e-commerce transfrontaliero e porre fine alla frammentazione
delle norme che proteggono i consumatori sostituendole con regole
comuni. Per creare un ambiente di business più prevedibile e
aiutare i negozianti più piccoli a trarre vantaggio dalle vendite
transfrontaliere, la Commissione dovrebbe cercare di semplificare
le norme sull’Iva e le tasse sulla proprietà intellettuale.
Monti chiede anche l’introduzione di un sistema pan-europeo di
gestione dei diritti sui contenuti.