“L’aggregazione tra due operatori importanti della telefonia mobile (Wind e 3 Italia ndr.) nel nostro Paese può creare le condizioni per un rilancio. Crediamo che il nuovo soggetto industriale abbia le necessarie potenzialità per garantire gli attuali livelli occupazionali in quanto in questi anni le due aziende hanno orientato le scelte industriali al contenimento dei costi, anche attraverso significative politiche differenziate di outsourcing sia per le attivita’ di servizio al cliente sia per le attività di rete”. E’ positivo il giudizio della Fistel Cisl sull’annunciato merger fra Wind e 3 Italia.
“Il settore in questi ultimi anni è stato caratterizzato da una pesante competizione sui prezzi a scapito della qualità del servizio, con l’unico obiettivo di spostare quanti più clienti possibili da un operatore all’altro. Il risultato è stato la distruzione del valore reddituale del comparto, penalizzando gli investimenti, la qualità del servizio, l’innovazione, l’occupazione e il salario dei lavoratori”, sottolinea Giorgio Serao della segreteria nazionale del sindacato.
“In attesa del parere dell’Antitrust, ci pare inopportuno, anche perché non richiesto, dare disponibilità a gestire eventuali riequilibri interni con strumenti non traumatici, riteniamo invece che nei 12 mesi di transizione il management debba lavorare all’integrazione delle attività industriali per un unica politica aziendale, ricomporre le diverse culture interne, rispettare le professionalità di tutti i lavoratori e iniziare a predisporre eventuali riqualificazioni che possano consentire l’efficientamento previsto dagli obiettivi dichiarati”.
La Fistel – annuncia Searo – seguirà il processo di integrazione “con attenzione e interesse per i risvolti positivi che può avere, ma con estrema e assoluta cautela per assicurare la tutela e le garanzie professionali e occupazionali dei lavoratori”.