Twitter rimuove il limite dei 140 caratteri ai messaggi privati. Da oggi infatti gli utenti della piattaforma potranno scrivere ai propri follower senza limiti di spazio, che invece continueranno ad essere presenti per i tweet. “Stiamo cercando di creare uno spazio nel quale le persone possano parlare dei contenuti di Twitter”, ha spiegato Sachin Agarwal, product manager del gruppo di San Francisco.
L’aggiornamento è cominciato sulle app Android e iOS, su twitter.com, TweetDeck e Twitter per Mac, e continuerà a livello globale nelle prossime settimane. L’azienda – scrive il Wall Street Journal – non ha invece dato alcuna informazione sul futuro e sulla possibilità che il limite dei 140 caratteri, uno degli elementi distintivi di Twitter, sarà tolto anche dai tweet pubblicati sulla piattaforma.
“Ciascuna delle centinaia di migliaia di Tweet che viene scambiato su Twitter ogni giorno è un’opportunità per ogni utente di scatenare una conversazione su quello che sta succedendo nel suo mondo. E’ per questo motivo che abbiamo fatto numerosi cambiamenti relativi a Messaggi Diretti negli ultimi mesi”, si legge in un comunicato diffuso dalla società di San Francisco.
La novità è stata introdotta dopo che Twitter ha allargato la possibilità di inviare messaggi diretti anche agli utenti che non sono nostri follower e pare un ulteriore passo della piattaforma nel tentativo di contrapporsi a Facebook che tra Messenger, il social network stesso e WhatsApp detiene ormai il monopolio delle conversazioni.
Intanto il microblogging deve affrontare anche il pressing dei governi che spingono per avere informazioni sugli utenti. Nei primi sei mesi del 2015 le domande ricevute dal social sono state 4.363. Rispetto al semestre precedente, la cifra segna un incremento del 52%, il più alto mai registrato da quando la compagnia ha iniziato a pubblicare il suo report sulla trasparenza, nel 2012.
Il nuovo rapporto dà conto anche delle richieste di rimozione su Periscope per violazione del copyright: 1.391 tra aprile e giugno. Per le oltre 4mila richieste di informazioni ricevute da 62 governi, in prevalenza relative a indagini giudiziarie, Twitter ha risposto positivamente nel 58% dei casi. La maggior parte delle domande sono arrivate come di consueto dagli Usa: 2.486, esaudite nell’80% dei casi.
Al secondo posto il Giappone con 425 richieste, seguito dalla Turchia con 412, nessuna delle quali esaudita. L’Italia ha avanzato 43 domande di informazioni sugli account, ottenendo risposta nel 16% dei casi. Il report diffonde anche i dati sulle richieste di rimozione dei contenuti per ragioni di copyright, aumentate dell’11% nel semestre. Su Twitter sono state quasi 15mila, 2.400 su Vine e 1.391 su Periscope, la app lanciata alcuni mesi fa che consente di trasmettere video in diretta. Per queste ultime, la società ha risposto positivamente nel 71% dei casi.