SCENARI

Tablet “due-in-uno” a +71%; i player “local” si prendono la rivincita

Idc: curva piatta per i tablet “tradizionali” nei Paesi dell’Europa occidentale mentre aumenta vertiginosamente la domanda per soluzioni con funzioni verticali, in particolare nel segmento commerciale. Si fanno strada i venditori più vicini al cliente, in grado di customizzare al meglio i device. Ma per battere i pc bisognerà migliorare performance e funzionalità

Pubblicato il 17 Ago 2015

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Curva piatta per il mercato dei tablet in Europa occidentale. Nel secondo trimestre 2015 – si evince dall’ultimo report Idc – le vendite risultano stabili. E le rilevazioni anno su anno registrano una contrazione dell’1,2% per un totale di 7,5 milioni di unità vendute. Un declino, sottolinea la società di analisi, il meno importante dal downturn iniziato nel 2014, che è frutto dell’effetto combinato della debole domanda per i tablet consumer e il crescente interesse verso i device cosiddetti “due-in-uno” ossia quelli che uniscono le funzionalità di pc e tablet, e quindi professionali e consumer.

Se è vero che il marketshare dei tablet due-in-uno è relativamente piccolo – nel secondo trimestre risulta pari al 7,3% – è anche vero che la domanda per questa tipologia di device sta crescendo a ritmi da record, attualmente con un tasso del +71%. “L’interesse nei due-in-uno è dovuta sia agli acquisti da parte dell’utenza consumer sia di quella business, e abbiamo rilevato un grande interesse in particolare fra I professionisti e gli student”, evidenzia Daniel Goncalves, research analyst, Idc Emea Personal Computing. “La crescita in Europa occidentale è anche trainata dalla crescente disponibilità di nuovi modelli. I produttori stanno arricchendo le proprie linee e si sta registrando anche l’ingresso sul mercato di nuovi player”, puntualizza Marta Fiorentini, senior research analyst, Idc Emea Personal Computing. “Il più noto dei device due-in-uno è probabilmente il Surface 3 di Microsoft, versione più piccola e maneggevole del Surface Pro 3, ma altri device sono stati lanciati sul mercato da player internazionale ed anche da vendor regionali e locali. Questi ultimi non solo stanno contribuendo all’ampliamento del mercato, ma grazie alla forza del brand a livello locale sono in grado di abbassare i prezzi dei prodotti. La cosa sta funzionando: il loro marketshare è passato dall’1% al 4%”.

Sono Apple e Samsung i dominatori del mercato in Europa, ma il “revival” locale sta trasformando lentamente lo scenario. Aziende come Huawei e Alcatel-Lucent stanno facendo importanti progressi attraverso il canale telco e contribuiscono a tenere in salute la domanda per i device connessi”.

Se è vero che la crescita dell’adozione di tablet commerciali varia da Paese a Paese, la domanda appare solida sia per i tablet sia per i due-in-uno sulla base delle differenti esigenze di business. In particolare l’interesse si va concentrando sulle soluzioni che consentono specifiche attività verticali anche se richiedono un livello di customizzazione mentre i device “staccabili”, quelli ad esempio che consentono di agganciare la tastiera, sono più popolari nelle grandi aziende e nel settore education. Il confronto con i pc portatili ad ogni modo non ha pari: nei Paesi dell’Europa occidentale c’è ancora molto lavoro da fare in questo senso in termini di performance ma anche di applicazioni se si vuole accrescere la presenza commerciale. “Diversamente dal mercato pc, che registra una fase di consolidamento, il mercato dei tablet sembra affrontare una fase di redistribuzione, con i produttori locali in crescita e in grado di intercettare la domanda”, spiega Chrystelle Labesque, research manager, Emea Personal Computing. “Apple e Samsung si stanno concentrando sul segmento commerciale e stanno intercettando parte di questo promettente mercato e i tradizionali produttori di pc stanno a loro volta ampliando le proprie soluzioni per operare nel segmento”.

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