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Pay-tv, negli Usa scatta l’esodo degli abbonati

Rapporto Leichtman Research: tempi duri per i maggiori fornitori di Tv di fronte all’avanzata di Ott come Netflix. Cord cutting record registrato nel secondo trimestre 2015

Pubblicato il 18 Ago 2015

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Pay-Tv sul viale del tramonto? Sembra un declino costante quello che si sta verificando negli Usa a fronte dell’avanzata di Over the top come Netflix. Stando ai dati sull’andamento degli abbonati rilasciati da Leichtman Research i 13 maggiori fornitori di pay-Tv – rappresentano circa il 95% del mercato – hanno perso nel secondo trimestre 2015 470mila clienti, contro una perdita di 305mila clienti registrata nello stesso periodo del 2014.
I meno colpiti dall’emorragia sono gli operatori via cavo che addirittura vedono diminuire la fuga rispetto all’anno scorso (260mila in meno contro i 510mila). Aumentano invece le perdite di clienti tra i fornitori di Tv satellitare (214mila clienti in meno contro i 78mila del 2014), principalmente a causa del calo record di DirecTV (in corso di acquisizione da parte di At&T) e Dish nertwork. Gli operatori di Tlc sono riusciti ad acquisire 4mila nuovi clienti nel trimestre, ma si tratta di una vittoria minima da quando hanno iniziato la fornitura di servizi televisivi nel 2006.

I maggiori fornitori di televisione a pagamento raccolgono oggi un totale di 94,9 milioni di abbonati, di cui quasi 49 milioni via cavo, 34,2 milioni via satellite e 11,7 milioni da società di telecomunicazioni.

Comcast rimane il più grande fornitore di pay-Tv negli Stati Uniti con 22,3 milioni di abbonati, seguita da AT&T-DirecTV con un totale di 26,3 milioni, Dish Network con 13,9 milioni, Time Warner Cable a quasi 11 milioni e Carta con 4,3 milioni.

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