“Non bisogna perdere tempo e propongo che ci si veda subito tutti
la prossima settimana, governo, Telecom italia e operatori
alternativi per discutere su un grande progetto di banda larga per
l’Italia”. Lo ha detto il vice ministro alle Comunicazioni,
Paolo Romani, in chiusura del convegno “Italia:
inclusione digitale, condizione dello sviluppo” organizzato a
Roma da Nokia Siemens Networks. Il viceministro ha invitato al
"tavolo" anche il numero uno di 3 Italia Vincenzo Novari,
presente al convegno di Roma.
“Sono due i problemi da risolvere, quello del digital divide e
quello della fibra – ha detto Romani -. La proposta di Vodafone,
Wind e Fastweb è molto interessante perché la somma del costo fra
l’ammortamento e la manutenzione della nuova rete è inferiore ai
costi di manutenzione. Si tratta quindi di un modello
economicamente sostenibile e riproponibile". "In Italia
però ha puntualizzato il ministro rivolgendosi ad Oscar Cicchetti
di Telecom Italia e invitando l'azienda a prendere parte al
progetto, "la rete è una e deve restare una", facendo
intendere che è determinante il ruolo dell'incumbent. E subito
il direttore Technology & operations dell'azienda ha risposto:
"Dovunque lui mi invita io ci vado".
In quanto al digital divide va però puntualizzato che nemmeno oggi
il Cipe ha sganciato la prima tranche promessa (200 milioni) degli
800 milioni congelati ormai da tempo immemore e destinati alla
banda larga di prima generazione. "Sono in difficoltà
perché faccio parte di una coalizione che non sta facendo nulla
per la banda larga", ha sottolineato in occasione del convegno
capitolino Luca Barbareschi, vice presidente della
commissione Trasporti alla Camera. "Il fatto che neanche 200
milioni vengano destinati alla banda larga non posso non pensare
che sia doloso".
E’ previsto intanto per domani l’incontro fra il viceministro e
il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni per fare
il punto sul progetto Lombardia Digitale e capire come reperire gli
1,3 miliardi di euro necessari a realizzare una rete che copra 167
Comuni in vista dell’Expo 2015.