Il sorpasso sembra ormai definitivo: a luglio il 38,2 per cento del traffico ai siti di notizie è arrivato da Facebook, contro il 35,2 per cento da Google. Il dato, destinato a impattare sull’ecosistema dell’informazione, viene da uno studio di Parse.ly (una piattaforma di content analytics che ha tra i propri clienti alcuni dei principali editori online). Il campione sono Fox News, Telegraph Media Group, Mashable, Business Insider, Condé Nast, The Atlantic e Reuters, secondo Parse.ly rappresentativo del mercato dei grandi editori online.
Parse.ly nota infatti che Google resta una fonte di traffico prevalente per i piccoli siti, ma sempre meno per i grandi. Non è la prima volta che Facebook sorpassa Google- era avevnuto a novembre 2014, ma per una piccola differenza di traffico, pari all’1 per cento. La nuova analisi quindi, mostrando l’allargamento della forbice, rivela che il fenomeno non è temporaneo ma è ormai tendenzialmente strutturale.
E questo ha certo una rilevanza sull’ecosistema dell’informazione online.
L’ascesa di Facebook rivela, ormai sembra più dubbi, che la dieta mediatica di un crescente numero di utenti ha come porta d’ingresso il proprio profilo sul social network. Prevalgono quindi le notizie che sono più importanti secondo l’algoritmo di Facebook. Laddove prima invece contava di più soprattutto l’algoritmo di Google. Lo spostamento di pesi tra i due algoritmi ha conseguenze generali, dato che Facebook è un mondo più chiuso, strutturato e autosufficiente: tende a dare agli utenti tutto ciò di cui hanno bisogno e lasciarsi all’interno di quei confini. Ecco perché in Facebook tende a esserci una maggiore concentrazione di traffico a favore di pochi grandi editori, mentre Google- con la sua esperienza più destrutturata- lascia più spazio alla coda lunga di siti.
Google e Facebook sono uguali nel togliere all’editore lo scettro del controllo. Sono abbastanza opachi anche nel consentire di capire perché un certo articolo è andato meglio di un altro. Google prima era più trasparente, ma per “motivi di sicurezza” ha smesso di rivelare agli editori le parole chiave più cliccate dagli utenti (questo potrebbe essere uno dei motivi per cui ha perso rilevanza come fonte di traffico verso le notizie, secondo Parse.ly).
Anche per questo aspetto, però, c’è una diffeernza di strategia. Facebook continua a perseguire la filosofia del grande magazzino tutto fare e quindi sta stringendo accordi con le testate per portarli a bordo su spazi specifici, Allo stesso tempo, starebbe sviluppando un’app simile a Twitter specializzata per le notizie.
Google invece sta facendo accordi per aiutare gli editori a sviluppare una propria strategia digitale.
La crescita di importanza di Facebook è comunque un dato di fatto con cui le notizie (e i suoi frutori) dovranno fare i conti, adattandosi al mutato scenario mediatico.