Sempre più Internet mobile, sempre meno Internet fisso. Anche negli Usa, come in altri Paesi, la navigazione su Internet ormai si fa da smartphone e tablet, più che dal pc. Non a caso la banda larga mobile è diventata, esattamente come quella fissa, terreno di regolamentazione all’interno del nuovo piano sulla net neutrality adottato dalla Federal communication commission americana. Stessi picchetti, stesse norme che per il fisso: tutti i dati trasmessi su Internet, da qualunque fonte, sia che riguardino fornitori di contenuti digitali ormai consolidati come Netflix sia neonate startup online fino ai blog indipendenti, dovranno essere trattati nello stesso modo.
Si aprono in questo modo scenari inediti con implicazioni sul mercato mobile e sul business di player del settore come Isp, consumatori e società di media digitali. Da ora anche la banda larga mobile dovrà sottostare ai tre principi chiave della net neutrality: no blocking, no throttling, no paid prioritization. Esattamente come per il fisso. Le nuove regole (in vigore dal 12 giugno), riclassificano il mobile broadband o l’accesso Internet da qualunque dispositivo mobile come servizi telecom e permettono alla Fcc di imporre una forte regolamentazione agli operatori mobili.
Vengono previste delle eccezioni: in alcune situazioni la Fcc si riserva di decidere caso per caso. Per esempio su accordi commerciali tra fornitori di contenuto e/o reti di distribuzione con gli Isp per portare contenuti “bandivori” fino al consumatore.
Le grandi società di Tlc come At&T e Comcast sostengono che una più stringente regolamentazione le obbligherà a frenare gli investimenti su reti e infrastrutture sia fisse che mobili a svantaggio del consumatore medio (gli Usa detengono la leadership mondiale sul 4G e Lte ma sono in ritardo sul 5G).
Le associazioni di consumatori e le società pro-net neutrality come Etsy e Sprint sostengono invece che le regole possano proteggere maggiormente la concorrenza e promuovere l’innovazione nei contenuti digitali mobili preservando un accesso equo da parte dei consumatori.
Ciononostante gli analisti di Business Insider ritengono che ben difficilmente le nuove regole manterranno la formulazione attuale: potenzialmente verrà messa a rischio da azioni legali e dai prossimi voti del Congresso.