serie A. Si svolgerà domani a Milano l’udienza civile in cui
verrà discusso il ricorso presentato dall’emittente
satellitare Conto Tv, che chiede la sospensione
dell’esecutività del contratto stipulato tra Sky Italia e Lega
Calcio relativamente ai diritti televisivi delle partite delle
prossime due stagioni di campionato. Il giudice Claudio
Marangoni, della sezione del Tribunale che si occupa di
proprietà industriale, sentirà le parti e prenderà una
decisione entro una decina di giorni.
Se il Tribunale decidesse di accogliere la richiesta di
sospensiva presentata dai legali di ContoTv, i club ne avrebbero
un mancato introito, facilmente quantificabile in una cifra
vicina al 60% del bilancio previsto. La Lega Calcio ha lanciato
l’allarme sull’eventuale accoglimento della richiesta di
Conto tv. “Come è noto, le società di calcio traggono dalla
licenza dei diritti audiovisivi in questione buona parte del loro
fatturato”, è scritto in una nota. “Nel caso in cui ne
fossero private, le società di serie A vedrebbero pregiudicata
la loro sopravvivenza, e con esse le società delle categorie
inferiori che vedrebbero sparire le ingenti risorse ridistribuite
all'interno del sistema calcistico nazionale”. Secondo i
dati pubblicati oggi dalla Gazzetta dello Sport, quasi 900
milioni degli 1,4 miliardi di fatturato delle società sono
prodotti dalla licenza dei diritti audiovisivi.
Stando a quanto apprende il Corriere delle Comunicazioni, gli
avvocati dei club e della Lega calcio danno per scontato che il
giudice Marangoni respinga il ricorso di Conto Tv, un operatore
che non ha mostrato alcun serio interesse ad acquisire i diritti
in oggetto quando sono stati messi all’asta, come qualcuno in
via Rosellini (sede della lega Calcio) va ripetendo da tempo.
L’assegnazione a Sky dei diritti per la piattaforma satellitare
è stata “più che legittima” sostiene il presidente
dell’organismo calcistico italiano, in quanto derivante da un
bando di gara che, seppure nuovo perché è la prima volta che i
diritti televisivi vengono venduti in forma collettiva, è stato
vinto dal migliore offerente (e molto più solido nella sua
struttura).
Intanto, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato,
nella riunione di oggi, ha deciso all’unanimità di impugnare
la sentenza con la quale il Tar del Lazio, lo scorso 18 gennaio,
aveva annullato la delibera dell’Autorità di accettazione
degli impegni della Lega Calcio sui diritti televisivi. La
decisione, afferma una nota, è stata adottata dal Collegio alla
luce delle motivazioni della sentenza. Secondo l’Antitrust,
“il Tar ha rilevato due vizi nella delibera dell’Autorità.
Il primo, di procedura, riguarda la consultazione sugli impegni:
secondo il Tar, dopo il miglioramento degli impegni da parte
della Lega, a seguito del market test, sarebbe stata necessaria
una nuova verifica degli impegni stessi da parte di tutti gli
interessati. Il secondo rilievo attiene, invece, al merito della
valutazione degli impegni accettati e resi vincolanti
dall’Autorità, ritenuti dal Tar insufficienti a superare
l’originaria contestazione contenuta nel provvedimento di avvio
dell’istruttoria. A parere del Collegio dell’Antitrust, il
Tar è entrato nel merito di una valutazione prettamente
economica sul valore dei diritti offerti, prescindendo
dichiaratamente dalla corretta definizione del mercato rilevante.