È stato sperimentato per 24 ore consecutive presso il Vulcano Stromboli il radar laser Billi progettato dall’Enea per analizzare i fumi che fuoriescono dai crateri. Il sofisticato apparecchio ha fornito in automatico immagini tridimensionali del pennacchio, fino a 3.000 metri di distanza e misurato il contenuto di biossido di carbonio dei fumi, indizio importante per la previsione di eventuali eruzioni.
Billi è basato su una tecnologia complessa che ha permesso, per la prima volta, di misurare a distanza la concentrazione di CO2 nei gas vulcanici. Si tratta di un’operazione che, se condotta con tecniche diverse, risulta complessa, lenta e pericolosa. Attraverso un sistema di specchi, il fascio laser può essere orientato in qualsiasi direzione, permettendo di effettuare scansioni dei pennacchi vulcanici, simili alle tomografie.
L’Enea ha sviluppato questa tipologia di radar laser, o lidar, nell’ambito del progetto europeo Bridge (Bridging the gap between gas emissions and geophysical observations at active volcanoes) dell’European Research Council, coordinato da Alessandro Aiuppa dell’Università di Palermo, con lo scopo di migliorare i modelli di previsione delle eruzioni, in modo da preallertare per tempo la popolazione in caso di pericolo.
“Misurare il biossido di carbonio in pennacchi vulcanici rappresenta una grande sfida scientifica e tecnologica – spiega Luca Fiorani del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia del Centro Enea di Frascati che ha sviluppato Billi. Questa sfida è già stata vinta nello scorso ottobre grazie ai test effettuati presso la Solfatara di Pozzuoli, che hanno consentito un’osservazione dei gas a distanza moderata”.
“Una misura del genere non era mai stata realizzata in precedenza – osserva il professor Aiuppa – il radar laser permette di effettuare scansioni con rapidità e continuità molto superiori a quelle ottenute finora: presto potremo installare radar laser fissi per sorvegliare i vulcani.”