Ha fatto tappa a Roma il Broadband Truck Roadshow di Ericsson. Il
colosso svedese, per il terzo anno consecutivo, ha deciso di
proseguire il viaggio itinerante per mostrare sul campo le
principali novità in materia di tecnologie Ict e soprattutto per
consentire una full immersion nel futuro
"ipertecnologico".
“Prevediamo 50 miliardi di dispositivi connessi entro il 2020”,
spiega Alessandra Rosa Ammaturo, tactical marketing manager di
Ericsson. Dispositivi attraverso cui sarà possibile fruire di
servizi innovativi, da quelli di telemedicina a quelli di domotica,
fino a dare vita alle città "intelligenti".
Le tecnologie Hspa e 4G/Lte abiliteranno questi 50 miliardi di
dispositivi connessi e sosterranno la continua crescita del
traffico. E Ericsson intende supportare gli operatori con la
propria tecnologia consolidata e con vantaggi di scala.
Secondo la compagnia svedese la completa convergenza delle diverse
tecnologie fisse e mobili già in circolazione permetterà di
accelerare la realizzazione delle cosiddette ‘città
intelligenti’, precursori delle ‘società intelligenti”,
caratterizzate da nuovi modelli di sviluppo imperniati su una
crescita del business nel rispetto dei valori universali e della
salvaguardia dell’ambiente.
“Insomma qualsiasi cosa possa trarre beneficio dalla connessione
globale verrà connessa – aggiunge la Ammaturo -. In particolar
modo nel campo della pubblica amministrazione, della salute, ma
anche in quello delle cosiddette ‘smart grid’ e della
domotica.
Il progetto “Life in 2020” mostra seppure sotto forma di
prototipi, alcune nuove possibili applicazioni. La soluzione
Connected Home Gateway, per esempio, permette di accedere e
interagire da qualunque luogo e da qualsiasi device mobile con i
propri dispositivi multimediali domestici, fruendo in modo semplice
e sicuro di applicazioni e media avanzati come l'Iptv e servizi
telefonici all'avanguardia.
“In questo panorama di sviluppo per soddisfare queste necessità
– spiega la Ammaturo – è necessario un cambiamento culturale da
parte degli operatori, che dovranno passare da una logica
person-to-person ad una machine-to-machine”.