“E’ un buon accordo che salvaguarda posti di lavoro, che garantisce posti di lavoro” e che usa quegli strumenti che sono quelli tipici per cercare di tenere sull’aspetto occupazionale. Confido che ci sia l’opportunità che il fronte sindacale si riunisca e che aderisca anche la Cgil”. Lo afferma, a margine della Summer School della Fondazione Magna Carta, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi commentando l’accordo raggiunto tra Telecom e i sindacati per gestire i 3300 esuberi. Guidi ha ricordato come, “sul campo abbiamo già provato come anche la sigla che non ha firmato in realtà aveva partecipato ad accordi del tutto analoghi in altre situazioni”.
Per la Slc Cgil “l’accordo separato è inutile e nocivo per il futuro dell’azienda”. “Solo in Italia un’azienda può riempire i giornali dichiarando la necessità di dover assumere 4000 giovani prima, per poi sottoscrivere un accordo su 3.330 esuberi – spiega Michele Azzola, segretario nazionale Slc-Cgil – E solo nel nostro Paese si può realizzare un accordo in sede ministeriale certificando esuberi che nella realtà non esistono”.
Con la firma dell’accordo entra nel vivo un piano di riorganizzazione da complessive 3mila unità: 1.200 nelle aree di Staff, 150 al servizio clienti Da, 200 nell’It, 150 alle Cross activities più i 1.300 del Caring. Gli strumenti adottati sono: solidarietà difensiva per la durata di tre anni per una ampia platea dei 43mila lavoratori Telecom, mobilità volontaria per un massimo di 330 addetti e articolo 4 della Legge Fornero, quello sull’esodo anticipato di quattro anni “coperto” dal datore di lavoro.
Non prevista la solidarietà espansiva, quella in cui l’azienda in virtù dei sacrifici condivisi può assumere, né le 4mila assunzioni conseguenti che pure furono annunciate in una precedente fase del negoziato: nei decreti del Jobs Act non sono state previste le risorse, cosa che ha indotto Telecom, per bocca del presidente Giuseppe Recchi, a dire che quelle assunzioni andranno riparametrate.
Considerando che l’azienda ha già beneficiato per quattro anni della solidarietà difensiva, qui si aspetta l’ok ai decreti attuativi del Jobs Act che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
L’accordo verrà posi dettagliato a livello di contrattazione aziendale e negli incontri con le Rsu per gli accordi applicativi che si punta a chiudere entro un mese. Un terreno sul quale, per forza di cose, toccherà tornare a confrontarsi con Slc-Cgil.
Telecom conferma in una nota “la disponibilità a rivedere modalità e strumenti adottati per favorire lo sviluppo sostenibile del business qualora l’evoluzione del quadro legislativo metta a disposizione nuovi istituti che favoriscano anche il ricambio generazionale e il remix professionale, come emerso durante la trattativa presso il ministero, cui va riconosciuto il massimo impegno”.