Vivendi è salita al 15,48% nel capitale di Telecom Italia, dal precedente 14,9%. E’ quanto emerge dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti, secondo cui il superamento della soglia del 15% è datato 4 settembre. Del totale della quota l’8,230% è detenuto attraverso Societé d’Investissements et de Gestion. Ma cosa si nasconde dietro la salita? Il fronte degli esperti è già diviso: c’è chi ritiene che si tratti di un’operazione di rafforzamento e chi invece considera l’acquisizione di un ulteriore 0,6% una mossa anti-dilutiva per fare fronte all’eventuale operazione di conversione delle azioni risparmio in ordinarie. Un’eventuale operazione avrebbe per Vivendi un effetto diluitivo che la porterebbe a scendere intorno al 10%.
L’incremento della partecipazione “è un ulteriore segnale dell’impegno di lungo termine e della convinzione della validità del progetto” di investimento nel gruppo italiano, sottolineano fonti di Vivendi. Il ceo Arnaud de Puyfontaine – rilevano le fonti del gruppo francese – è stato piacevolmente sorpreso dall’ottima accoglienza che ha ricevuto nello scorso fine settimana al Forum Ambrosetti a Cernobbio sia dal mondo imprenditoriale sia dai rappresentanti politici. “Telecom è una grande società, condividiamo la visione dello sviluppo del gruppo – aveva dichiarato in occasione del workshop- siamo investitori di lungo termine e crediamo che l’alleanza telco-contenuti possa creare una storia fantastica. Siamo molto impegnati sull’Italia e adesso non ci resta che scrivere la storia assieme”.
La notizia dell’aumento della partecipazione ha fatto crescere il titolo Telecom in Borsa che ha chiuso a +2,8%.