IL PIANO

Banda ultralarga, Giacomelli: “Ruolo Enel strategico”

Il sottosegretario alle Comunicazioni: “Il nostro piano punta a riposizionare l’Italia in uno scenario europeo”. Entro oottobre incontro fra la società dell’energia e tutti i soggetti interessati

Pubblicato il 15 Set 2015

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“Il ruolo di Enel nel piano della banda ultra larga è confermato e sarà decisivo per abbattere i costi e alzare gli obiettivi”. Lo ha detto il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli dopo la firma del protocollo sul lavoro e la legalità nell’ambito del piano governativo sulla banda ultra larga.

“È un combinato che rende il nostro un piano che vuole riposizionare l’Italia in uno scenario europeo” ha detto il sottosegretario.

In cantiere un incontro tra gli operatori di Tlc ed Enel, voluto dal sottosegretario, che “si terra’ entro ottobre”, prima della partenza delle gare che riguardano gli interventi nelle aree a fallimento di mercato per cui sono stati già stanziati, con delibera Cipe, 2,2 miliardi. Le gare per le aree a fallimento di mercato partiranno, ha di nuovo spiegato Giacomelli, “il prima possibile, entro l’anno”.

Per la partenza delle gare, inoltre, è necessario il via libera della Ue che, ha spiegato Giacomelli, potrebbe arrivare “nel giro di qualche settimana”. Quanto al ruolo di Enel, l’operatore elettronico sara’ “decisivo per abbattere i costi e alzare gli obiettivi” del piano. L’incontro con gli operatori e tutti i soggetti interessati sara’ organizzato “per rendere evidente il tipo di apporto che Enel puo’ dare”.

Tra gli interventi previsti nel piano per la banda ultra larga, “il credito d’imposta e il voucher necessitano di un intervento normativo. Nei prossimi provvedimenti sceglieremo il veicolo giuridico. La legge di Stabilità è l’ipotesi migliore per rendere operativi i due strumenti” ha detto il sottosegretario sul piano dopo che, con delibera Cipe, sono stati resi disponibili 2,2 miliardi. Per il voucher, ha spiegato Giacomelli c’è da trovare la copertura, per il credito d’imposta non c’è bisogno di copertura. Entro l’anno – ha concluso – vogliamo attivare il percorso delle somme giá disponibili per 6.500/7.000 comuni. Nel frattempo, in dialogo con l’Unione europea avvieremo un doppio step: uno sdoganamento molto rapido per le misure relative alle aree bianche e una valutazione piu’ approfondita per quelle dove c’è mercato”. Per il sostegno alla domanda il piano prevede 1,4 miliardi.

In una prossima delibera Cipe – la data ancora è da definire – saranno stanziati ulteriori 1,3 miliardi.

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