L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni avvia un’indagine conoscitiva sullo sviluppo delle nuove piattaforme digitali e i servizi di comunicazione elettronica. Lo si legge in una delibera pubblicata oggi in cui si aggiunge che l’obiettivo dell’indagine è l’esplorazione “degli interventi normativi che si potrebbero rendere necessari al fine di assicurare la promozione di una concorrenza sostenibile, lo sviluppo delle reti e dell’innovazione e la tutela dei consumatori”.
Il riferimento è chiaramente agli operatori cosiddetti over the top (Google, Facebook, Twitter, Skype e altri) che svolgono servizi di comunicazione, anche se in formule diversa dal tradizionale, senza sottostare alle regole previste per altri operatori, ad esempio in materia di privacy. L’analisi preliminare delle attuali dinamiche di mercato, spiega l’Agcom, “mostra chiaramente che si sono affermati dei nuovi soggetti in grado di svolgere un ruolo attivo nella catena del valore. In taluni casi, questi nuovi soggetti innescano una evidente competizione con i servizi di comunicazione elettronica regolamentati e, più in generale, con gli altri servizi regolamentati che tradizionalmente non appartengono alla filiera digitale”. La durata dell’indagine è stata fissata in 180 giorni.
A luglio, in occasione della presentazione della Relazione Annuale, il presidente Agcom Angelo Marcello Cardani aveva evidenziato la necessità di garantire la parità di concorrenza tra telco e Ott all’interno del mercato unico digitale europeo. “Nel processo di cambiamento che stanno affrontando le telco – ha evidenziato Cardani – la revisione delle norme sulle Tlc richiederà una rivalutazione dei livelli concorrenziali per garantire parità di condizioni per tutti i giocatori che forniscono servizi concorrenti – sottolineava Cardani – Nei mercati dei servizi e delle reti di comunicazioni elettroniche le telco subiscono la concorrenza di servizi sempre più utilizzati dai consumatori come sostituti dei servizi tradizionali di comunicazione, ma che non sono soggetti al medesimo regime normativo”. A fronte delle opportunità offerte al sistema delle comunicazioni elettroniche dai nuovi bisogni e dalle nuove modalità di consumo, la digitalizzazione ha effetti sulla domanda di servizi tradizionali di comunicazione e informazione, primi tra tutti i prodotti editoriali e i servizi postali. “A questi settori è richiesto un cambiamento capace di rispondere ai nuovi modelli di domanda nell’ambito delle specificità territoriali”, aveva detto Cardani.