Non si placano i contrasti all’interno del sindacato per la gestione degli esuberi di Telecom Italia. La Slc Cgil, che già si era rifiutata di firmare l’accordo quadro del 7 settembre, preannuncia ricorsi e chiede un incontro urgente al ministero del Lavoro a seguito del primo accordo operativo firmato dagli altri sindacati Fistel, Uilcom, Ugl e maggioranza delle Rsu per la mobilita’ volontaria di 330 persone. Un’intesa figlia dell’accordo firmato a inizio settembre al Mise. Già il 21 settembre, giorno della sigla dell’intesa, la Slc Cgil aveva sollevato “forti dubbi” sulla validità delle deleghe delle Rsu, arrivando a chiamare le forze dell’ordine per ottenere la verifica del procedimento.
Nella lettera al ministero del Lavoro, con la quale chiede un incontro urgente, il sindacato punta il dito sulle procedure di voto dell’accordo del 21 settembre definite “creative: 62 Rsu che hanno consentito di avere la maggioranza hanno firmato l’accordo attraverso delega”, chiudendo cosi’ “la procedura, impedendo a questa organizzazione di svolgere il proprio diritto-dovere di informativa e controllo su strumenti che sono finanziati da risorse pubbliche. E’ evidente che contro tale atto Slc Cgil sta predisponendo ricorsi legali che ripristinino i diritti garantiti dalla legge. Per il sindacato è necessaria ora una convocazione da parte del ministero del Lavoro “al fine di poter intraprendere un reale e trasparente confronto sulla effettiva situazione occupazionale di Telecom Italia – anche rispetto alla situazione degli avviamenti obbligatori, e garantire un utilizzo degli strumenti di ammortizzazione sociale rispettoso delle leggi”.