21 giorni per chiudere il servizio. È il tempo dato a UberPop da un tribunale belga a rischio di pesanti sanzioni. “Stiamo esaminando le implicazioni di questa sentenza che danneggia centinaia di nostri conducenti-partner e decine di migliaia di utenti che fanno affidamento su UberPop”, ha detto il portavoce di Uber Filip Nuytemans. Nuytemans ha chiarito però che il servizio UberX, che richiede un autista in possesso di una licenza professionale, non è coinvolta nel divieto.
Nei giorni scorsi anche la Francia ha dichiarato illegale Uberpop La sentenza è arrivata dal Consiglio Costituzionale della Repubblica Francese, il massimo organo giuridico del paese, che ha dichiarato contrario alla legge il servizio offerto dalla compagnia americana, che consente ai privati di mettere a disposizione la propria auto per trasportare passeggeri previo pagamento.
Secondo il consiglio francese dei saggi la legge indica chiaramente di reprimere penalmente coloro che, non essendo nè tassisti nè conducenti autorizzati, effettuano “prestazioni di trasporto stradale di persone a titolo oneroso“. Nella decisione, arrivata con 24 ore di anticipo rispetto a quanto previsto, si specifica che “il legislatore ha definito in modo chiaro e preciso l’incriminazione contestata“.
A nulla è dunque valso il ricorso dell’avvocato del gruppo, Hugues Calvet, che si era appellato alla libertà d’impresa puntando il dito contro il codice francese dei trasporti. Dura la reazione dell’azienda californiana, la quale ha definito “deludente” la decisione dei magistrati pur ribadendo la volontà di “continuare a lavorare con il governo francese per la definizione di un quadro regolamentare moderno e pragmatico“.