Stop alle trattative sui possibili scambi di asset tra Vodafone Group e Liberty Global. Ad annunciare la rottura è Vodafone: i colloqui preliminari tra le due telco, come allora confermato dal colosso britannico, erano in corso da giugno, ed erano incentrati su possibili sinergie ma non su uno scenario di fusione tra le due aziende.
Vodafone non ha finora mai precisato né la tipologia né la localizzazione geografica degli asset su cui stava trattando con l’operatore via cavo statunitense controllata dal magnate John Malone, anche se secondo una fonte raccolta dall’agenzia Reuters le trattative per lo scambio di asset si sarebbero concentrate in questa prima fase “sugli asset via cavo tedeschi di Liberty e altri asset via cavo altrove in Europa”.
Secondo una fonte vicina alla trattative le due società non sarebbero riuscite a trovare un accordo sulla valutazione dei propri asset, ma l’interrruzione dei colloqui potrebbe anche essere una pausa di riflessione che potrebbe preludere a un nuovo approccio futuro.
D’altro canto Vodafone aveva confermato già a giugno che stava considerando la possibilità di scambiare alcuni business con il maggiore operatore via cavo europeo, una mossa che avrebbe consentito ai gruppi di vendere quei pacchetti, sempre più offerti dai concorrenti, che includono linea fissa, mobile, banda larga e televisione.
A Liberty fa capo il secondo maggiore gruppo via cavo tedesco, Unitymedia, e la società è presente con servizi di telecomunicazioni via cavo in alcuni dei maggiori mercati europei come Germania, Olanda e Regno Unito, dove peraltro controlla Virgin Media. Dal canto proprio Vodafone ha rilevato Kabel Deutschland nel 2013.
“Le notizie di oggi sicuramente deluderanno, ma riteniamo che gli investitori potrebbero ritenerle un ritardo, e non la fine del processo – affermano gli analisti di Jefferies – Continuiamo a credere che l’acquisizione di Liberty da parte di Vodafone resti un plausibile esito e che, per ragioni sia finanziarie che politiche, rimanga lo scenario più credibile.