NUOVO DIRITTI

Boldrini: “Internet è bene comune, non lasciarlo in mano ai privati”

La presidente della Camera: “Per garantire i diritti nel web servono regole, ma non devono essere dettate da grandi soggetti economici”. Dichiarazione congiunta Italia-Francia: “Sì al diritto all’autodeterminazione informatica”

Pubblicato il 28 Set 2015

boldrini-laura-150402094531

“Tra i grandi cambiamenti che attraversano le nostre democrazie vi è sicuramente Internet, la rete. Straordinario spazio di comunicazione, confronto, di partecipazione dal basso, di sviluppo economico e sociale, divenuto ormai presenza indispensabile nella nostra vita quotidiana, professionale, politica e sociale. Uno spazio di cui dobbiamo preservare la capacità di libero sviluppo, di accesso e di neutralità. Un luogo dove i diritti della persona devono comunque trovare altrettanta tutela e vedere garantita la loro piena efficacia oggi minacciata da un’aggressione ai dati personali, da fenomeni violenti come il cyberbullismo, dalla creazione di oligopoli, dalla censura e dalla sorveglianza di massa”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo intervento all’Assemblea nazionale francese in occasione della firma della Dichiarazione comune sui diritti in Internet.

“La rete quindi come bene comune, principio affermato nella nostra dichiarazione congiunta, che non può essere lasciato nelle sole mani dei privati, né tanto meno – ha aggiunto – in quelle dei governi autoritari, come succede purtroppo in molti Paesi. Non mi trovo d’accordo infatti con chi sostiene che per tutelare Internet è necessaria l’assenza di regole. Le regole infatti già ci sono ma sono dettate o dai grandi soggetti economici, che hanno di mira naturalmente il loro esclusivo tornaconto economico, ovvero da Stati che ne vogliono imbrigliare e limitare l’accesso come luogo di emancipazione e partecipazione democratica”.

Nel ricordare, tra l’altro, la sigla a Montecitorio, lo scorso 28 luglio, di una Carta dei diritti in Internet, Boldrini ha ricordato che “si tratta di un insieme di principi dal valore per cosi’ dire costituzionale e necessariamente sovranazionale, che auspichiamo possano essere oggetto di confronto in tutte le sedi internazionali, a cominciare ad esempio dal prossimo Internet Governance Forum in Brasile a novembre”.

“In questi giorni stiamo lavorando alla presentazione e poi all’approvazione da parte dell’Assemblea della Camera di una mozione che impegni il Governo a sostenere in tutte le sedi i principi enunciati nella Carta. Ed è appunto durante i lavori della nostra Commissione – ha spiegato – che abbiamo avuto l’occasione di consolidare un rapporto di collaborazione con l’analoga Commissione istituita presso la vostra Assemblea nazionale che aveva avviato un percorso parallelo al nostro.

Una Commissione analoga per composizione e soprattutto per i temi che anche essa stava affrontando: temi cruciali come la neutralità della rete, il diritto di accesso, il diritto alla riservatezza, il diritto all’anonimato, la tutela dai fenomeni di sorveglianza di massa, il diritto ad un’educazione digitale.

Due percorsi paralleli che però hanno facilmente trovato un punto di incontro in questa dichiarazione congiunta che oggi sottoscriviamo. Una dichiarazione che riflette perfettamente le comuni sensibilità, le comuni preoccupazioni ma anche le comuni fiduciose aspettative per un libero e democratico sviluppo della rete”. “Sono sicura – ha concluso Boldrini – che anche attraverso questa iniziativa si consolideranno ulteriormente i rapporti di proficua collaborazione tra le nostre due istituzioni parlamentari”.

Oggi Italia e Francia, proprio su questi temi, hanno formato una dichiarazione congiunta che evidenzia ta le altre cose cose come l’auto-determinazione informatica, formulazione che riecheggia l’auto-determinazione dei popoli, è un diritto di tutti. Il diritto all’auto-determinazione informatica, si legge nel testo firmato da Boldrini e Claude Bartolone, presidente dell’Assemblea nazionale francese , dovrà permettere “a ciascuno di decidere se comunicare o meno i propri dati e di gestirli come preferisce, al fine di permettere la piena realizzazione all’interno dell’universo informatico”. La dichiarazione afferma anche che, “nei prossimi anni, nell’ambito dell’esplosione dell’uso dei dati personali (su Internet), l’Unione europea e i legislatori nazionali dovranno rafforzare la protezione dei diritti fondamentali nell’uso di tali dati a fini industriali e commerciali”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati